Il principe e la giornata mondiale dell’acqua (pazza)

Oggi 22 Marzo si celebra la giornata mondiale per l’acqua e lo scorso 15 Febbraio, esattamente 120 anni fa, nasceva l’immenso Principe Antonio De Curtis; in arte Totò.  Mindfoodman ha deciso di combinare e servire in tavola oggi le due ricorrenze.

L’acqua è indiscutibilmente un bene che non va disperso cosi come il talento di Totò è una risorsa che non deve essere sprecata e dimenticata nel tempo.

Totò nei suoi film ha spesso trattato temi legati alla cucina, un po’ perché raccontava storie di “fame atavica” del popolo napoletano, un po’ perché egli stesso, come vedremo, era appassionato di cucina. Ha creato personaggi indimenticabili come in “Miseria e nobiltà”, chi non si ricorda la scena in cui in piedi sul tavolo mangiava gli spaghetti con le mani mettendone alcune manciate in tasca oppure, sempre dallo stesso film, la scena dell’elenco della spesa.

Totò recitava, spesso improvvisando, fuori copione, gag che sono rimaste nella storia della comicità, dialoghi dell’assurdo basati sul “niente” ma che nel contesto e soprattutto recitati con quella “maschera”, risultano immortali.

Il regista Sergio Corbucci racconta che durante le riprese di “Toto, Peppino e la dolce vita” in una scena mentre “Peppino ordinava dello champagne al cameriere che gli suggeriva il Moèt Chandon, Totò inventò uno sketch straordinario svisando Moèt Chandon in ” Mo’,esce Antò” e andando avanti sull’equivoco per diversi minuti. Tutti della troupe schiattavamo dal ridere, in quei casi spesso i macchinisti e gli elettricisti finivano con l’applaudirlo perché si divertivano come pazzi, inaspettatamente.  La sceneggiatura era per Totò un filo d’acciaio teso tra due punti, l’inizio e la fine del film, ma il resto subiva mille cambiamenti.”

 
L’acqua e Totò sono molto legati:  Totò amava il mare e soprattutto Totò amava Capri, lo chiamavano il Principe di Capri, ci soggiornava spesso negli anni sessanta e si faceva preparare spesso dai ristoranti il pesce cucinato come aveva scoperto fare dai pescatori a Ponza: all’acqua pazza.

Sembra ormai appurato che il grande successo del pesce cotto all’acqua pazza sia merito di Totò che, letteralmente, lo impose ai ristoranti di Capri, decretando la fama di questo metodo di cottura in tutto il mondo.

Ricetta: Orata all’acqua pazza

2 orate pulite da 750 g ciascuna 

1 piccola cipolla 

1 spicchio d’aglio 

6 pomodori maturi ma sodi 

1/2 bicchiere di vino bianco 

1 ciuffo di prezzemolo 

1 pizzico di peperoncino 

4 cucchiai di olio extravergine di oliva 

sale e pepe 

1) Tuffate i pomodori in una pentola con acqua bollente per 1 minuto. Sgocciolateli, spellateli, divideteli a metà, privateli dei semi e tagliateli a filetti. Spellate la cipolla e tritatela. Pulite e tritate il prezzemolo. Squamate le orate con il dorso di un coltellino o un pelapatate, privatele delle branchie, lavatele e asciugatele con carta da cucina, dentro e fuori. 

2) Scaldate l’olio in una padella con lo spicchio d’aglio spellato e la cipolla. Quando l’aglio comincerà a dorare, eliminatelo. Aggiungete i pesci e fateli rosolare 2 minuti per parte. Sfumate con il vino, lasciatelo evaporare e regolate di sale e pepe. Unite il peperoncino, i pomodori e 1/2 bicchiere d’acqua. 

3) Coprite con il coperchio e proseguite la cottura per 10 minuti. Togliete il coperchio e cuocete ancora per 5 minuti. Trasferite le orate e il sugo in un grande piatto, spolverizzate con il prezzemolo tritato e servite.

Vi ricordata Chiara? la abbiamo già conosciuta nella copertina di Chester,
In quel caso la luce si era spenta ma la sua matita
è rimasta ancora una volta accesa per la nostra copertina,
il suo stile ed i suoi colori.
Grazie Chiara.
Mindfoodman Lorenzo Natolino

Semplicemente Mindfoodman Un uomo che in cucina si prende consapevolmente cura di sè, della sua famiglia e dei suoi simili.