quelli di mamma

Guerre calde, giuste e dignitose

Esistono guerre calde, giuste e dignitose?

Esistono certamente quelle fredde, ingrate e ingiuste per i popoli e le popolazioni coinvolte.

Per pura neutralità ho scelto in copertina quelli di Mamma Ornella!

Scendendo in trincea sono entrato in un territorio notoriamente “amico” per questa “operazione alimentare speciale” 

Tortellino vs. Cappelletto. Questa Si che è una vera guerra calda, giusta e dignitosa. 

Seleziono due avamposti del gusto e lo faccio con cura e dedizione nel tentativo di scegliere rifugi sicuri e protettivi.

Scelgo un’osteria romagnola ed un ristorante emiliano, mi lascio guidare dall’istinto per un venerdì sera ed un sabato mattina da trascorrere in un campo minato di tortelli, cappelletti e brodi caldi.

Sono armato, affamato e agguerrito da un senso interiore di profonda fortuna per me e per i miei cari; loro sono tutti al riparo e per questo sono davvero grato per gli insegnamenti ricevuti che ritrasmetto ai miei figli.

Certo definire calda, giusta e dignitosa una “guerra” è cosa complessa!

caldo giusto e dignitoso

caldo giusto e dignitoso

Voglio provocatoriamente portare l’attenzione su ciò che mi scalda il cuore per scaldare il cuore dei cittadini italiani, europei e soprattutto dei civili russi.

I territori coinvolti non sono innanzitutto contesi se non da me per un pattugliamento diffuso orfano di basi linguistiche adeguate. Non conosco il russo ma destreggio con padronanza il dialetto italiano per districarmi quanto basta tra il turtlén (in dialetto bolognese) o del turtlèin (in quello modenese).

Gioco un pochino con le nostre eccellenze e corro il rischio di fare della satira accomodante o ironia non ironica intorno ad una delle battaglie enogastronomica più giusta del “generale inverno” ormai tra noi.

Più passano le settimane e più è palese quale sia la strategia elaborata da Mosca per “congelare gli ucraini fino alla resa. Incapace di dominare il campo di battaglia, la Russia sta scientemente e vigliaccamente prendendo di mira le infrastrutture energetiche; fiaccando le centrali termoelettriche i civili sono ormai al freddo.

Questo fiaccarne il morale per compromettere il sostegno al governo di Kiev è un atto barbaro che va fermato con litri di brodo caldo. Facciamolo immediatamente!

 

Trattoria Gina Cattolica

Trattoria Gina Cattolica

Solo per il tempo di lettura di questo post lasciamo spazio al linguaggio universale del cibo.

Perché il cibo ha il potere di consolarci, di coccolarci, di farci provare delle gradevoli emozioni. Quando sentiamo il bisogno di trattarci bene e vogliamo dedicarci una particolare attenzione, troviamo nel cibo un alleato pronto a soddisfare e appagare i nostri sensi.

Questa battaglia gastronomica, al contrario della contesa del Dombas, è dignitosa e rispettosa delle persone civile e delle tradizioni.

Le “tortelline” diversità arricchiscono e si attorcigliano intorno ad un mignolo (a Modena attorno all’indice), il cappelletto invece (che ricorda i tipici capelli medievali) viene chiuso direttamente unendo le due estremità del triangolo con una base pasta di circa 5 cm di lato.

I piccolissimi tortellini (base sfoglia di partenza un 3×3 cm) sono invisibili come droni nel brodo e si diffondono nella diversità del territorio emiliano e romagnolo. Proprio lui il territorio è la prima grande differenza della contesa.

La Ciliegina Castel San Pietro Terme BO

La Ciliegina Castel San Pietro Terme BO

Se cerco sul web l’origine della forma trovo un sacco di verità confuse quasi fossimo tra le pagine del KGB ma oltre alle evidenze del colpo d’occhio c’è di più.

Nonostante si assomiglino, con quell’occhiello vuoto e la pancia piena di farcia, tortellino e cappelletto hanno forme diverse, motivate da diverse leggende.

Quella del tortellino è la più particolare ed è legata all’ombelico di Venere mentre quella più umile è quella del cappelletto indossato dagli uomini del medioevo con la “tesa del cappello” allungata oltre la farcia della testa.  

La base di ogni speranza di pace, come dalla base a freddo di un brodo vegetale, risiede nel cuore come la farcia ripiena del conflitto. Non c’è alcun odio fra ucraini e russi! Questo è un post di speranza.

Osservare al telegiornale dei civili che soffrono il freddo mi trasmette un senso di impotenza e chi mi conosce bene sa che darei il mio tempo e le mie energie per stare in prima linea a sfornare piatti caldi per i bisognosi.  La mia speranza è cucinare tortellini in brodo per tutti loro, vorrei sparare cappelletti dagli obici dei carri armati e portare per una cena del brodo caldo a chi soffre di freddo.

Non esiterei un secondo a partire come volontario per il fronte se la causa fosse riscaldare e sfamare dei bisognosi. Se conosci iniziative di volontariato come questa segnalamela!

quelli di mamma

quelli di mamma

 

Mindfoodman Lorenzo Natolino

Semplicemente Mindfoodman Un uomo che in cucina si prende consapevolmente cura di sè, della sua famiglia e dei suoi simili.