Cuco Rubik

La logica del piatto che serviamo in tavola

“Gualtiero Marchesi – La logica delle cose semplici”celebra la cucina italiana in occasione dei suoi 80 anni.   Da cosa nasce l’idea di questo libro, e la scelta del titolo?  Ho scelto quel titolo, perché penso che l’arte abbia a che fare con la semplicità. Sai di averla raggiunta, solo quando cogli l’essenza delle cose.

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Il linguaggio che ho scelto è la cucina. E la cucina può diventare arte.

Si Maestro, Come posso contraddirla,  la logica nel piatto che decido di servire in tavola desidero sia un insieme di sostanza e semplicità.  Mi ritengo un uomo creativo, che cucina, che pensa consapevolmente all’idea del piatto che vuole portare in tavola. Adoro lasciar galoppare il mio emisfero creativo, il destro del cervello ma il pensiero logico è attribuibile alla predominanza delle attività dell’emisfero sinistro.  

Quindi,

nella lotta tra i due spesso lascio che il ragionamento di chi assaggia vinca e scelgo la strada più semplice, quella già percorsa altre volte. Tutto questo perchè la logica indirizza l’attenzione ed il confronto in termini di riconoscimento e di identità, con la passata esperienza acquisita sfruttando la nostra (memoria a lungo termine)

Ecco perché!

Ecco perché quando ci portano un piatto in tavola già con l’occhio richiamiamo la nostra memoria e a volte ci capita di esordire con frasi:  “Sembra molto il coniglio di nonna!” oppure “Ti ricordi dove abbiamo già mangiato un piatto così?”.

Ora che la prima impressione è arrivata le emozioni possono prendere il sopravvento.

Io tendo a complicarmi un pò la vita, ho una mia logica tutta personale ed Elena la conosce abbastanza bene, dichiaro a lei come vedo il mio piatto e punto a realizzarlo, non vi nego che a volte il risultato non è dei migliori, ma poi ovviamente è chi mangia che decide, questo è il bello!  lo stimolo a fare ed impiattare sempre meglio risiede proprio qui.

Comunque la regola numero uno nell’impiattamento è seguire la logica! ce lo conferma anche questo articolo: Logica  solo cosi il tuo commensale sarà a suo agio nell’assaggiare.


Al contrario di quanto sostiene Cremonini nella sua splendida canzone, in cucina e nell’impiattamento la logica, invece, presuppone proprio farsi domande e procedere per passaggi consequenziali. Cesare trasporta la “logica” in un campo che di “logico” non ha proprio nulla: l’amore (“Il cuore conosce ragioni che la ragione non conosce” no? ).

Per una volta Cibo e Amore non vanno a braccetto. Eccezione che conferma la regola.

Link: Logica delle cose semplici

 

Mindfoodman Lorenzo Natolino

Semplicemente Mindfoodman Un uomo che in cucina si prende consapevolmente cura di sè, della sua famiglia e dei suoi simili.