Ultimo giro cor Libano

L’ultimo giro con il Libanese

 

Lorenzo scrive sempre un’introduzione ai miei articoli, questa volta mi prendo io, Riccardo, la libertà di farlo. Leggendo il post mi sono detto: Lorenzo è cascato nel tranello in cui tutti cadiamo quando un film racconta la storia vera di un gangster o di un qualsiasi malavitoso, si rimane affascinati, rapiti dalla personalità, si rischia di vederlo come un idolo.
Leggendo poi  tutto lo scritto, mi sono accorto che Mindfoodman non poteva cadere nell’inganno, è riuscito a venirne fuori, non si è dimenticatoi le violenze e gli omicidi, ci è riuscito grazie ad un piatto di pasta, dei rigatoni cacio e pepe, ma non voglio spoilerare, andiamo a raccontare questa storia.

 

 

Roma, fine anni Settanta, mentre la polizia è alle prese con le Brigate rosse, la banda allunga le mani sulla città, monopolizza lo spaccio di droga e semina terrore a suon di piombo.

Parlo ovviamente della banda della Magliana e oggi 13 Settembre 2018, ricorre l’anniversario di morte del loro leader; Il Libanese, personaggio ispirato a Franco Giuseppucci, conosciuto dapprima come Er Fornaretto ed in seguito Er Negro. 

Il Libanese, è un personaggio letterario, protagonista del libro di Giancarlo de Cataldo, Romanzo criminale. Personaggio affascinante, istintivo, determinato, il Libanese era il capo della banda e la sua morte ha sconvolto completamente gli equilibri della banda.  

Gli affiliati alla banda della Magliana, si spartiscono centinaia di miliardi l’anno, fanno affari con mafia, camorra e ’ndrangheta, con gli ambienti della politica e dell’estrema destra ma come diceva Libano, “Roma non vuole padroni: ha già avuto sette re, e hanno fatto tutti una brutta fine”.   

Così, anche per il Libano arriva l’atto conclusivo. Tutto finirà con l’ennesimo tradimento. Qualcuno morirà. Qualcuno volerà lontano. Qualcuno marcirà in prigione, qualcuno riuscirà a sfuggire alla legge. Alla fine non ci saranno vincitori!

Dotato di sangue freddo, di un grandissimo fiuto per gli affari, e di una grande astuzia ma il vero motivo per il quale ho deciso di dedicargli proprio oggi un articolo sul mio blog è questo:

“Er Libanese magnava solo er mejo der mejo!”  

La sua banda, proprio in occasione della sua morte, rubò la bara e ci strinse attorno per:

L’ultimo giro cor Libano! 

Una “rigatonata” cacio e pepe cucinata da Zi Remo in pigiama, ecco come si concluse l’ultimo giro cor Libano! Un atto d’amore e di condivisione eccellente!

In questo fine Settembre, anche a Milano Cacio e Pepe festival  20-23/09/2018 chi ci mettiamo nei panni de Zi Remo?  Quale chef si farebbe coinvolgere in pigiama dal Dandi a cucinare di notte per l’intera banda della Magliana? 

La Cacio e pepe sulla bara del leader appena ammazzato è la conferma che “Er libbanese è sempre stato avanti e magnava solo er mejo der mejo”. 

Per pura associazione, se parliamo di cuochi come ZiRemo, del “mejo der mejo” e di Roma, sicuramente io mi immagino lo chef Antonello Colonna: 

Antonello Colonna

Antonello Colonna

 Se ancora non conosci bene il personaggio puoi approfondire esattamente qui, in un episodio che più di tutti, spiega di che pasta sia fatto Antonello Colonna, un romano che più romano non si può!  

Facile da fare, con pochi ingredienti come i tre diversi pepi, si può replicare tranquillamente  anche a casa.   Lo chef Antonello Colonna la abbina allo champagne, e ammonisce: il segreto è la stagionatura del Pecorino. — > RICETTA

Nel momento in cui si rese conto che la Cacio e Pepe stava perdendo il feeling, Antonino decise di intervenire direttamente. “Sembra impossibile a pensarci ora – racconta Colonna – ma all’inizio del 2000, rischiava di scomparire a svantaggio della triade carbonara-amatriciana-gricia. Solo poche osterie la facevano secondo tradizione, troppi i ristoranti che la cucinavano aggiungendo ingredienti quali la panna, il burro, a volte un po’ di latte per mantecare il tutto.

 Così ha iniziato a prepararla a mo’ di risotto, mantecandola lentamente, facendosi aiutare nel ricreare la meravigliosa armonia degli ingredienti, dai suoi addetti di sala, direttamente davanti al cliente. 

La battuta migliore della scena, che descrive perfettamente l’armonia della Cacio&Pepe è dello Scrocchiazeppi (Riccardo De Filippis); mangiando il suo piatto di cacio e pepe esclama con naturalezza e schiettezza:

“Ho capito chi ha ammazzato er Libano.

E’ stato zi’ Remo co’ tutto sto pepe, li mortacci sua…”.

rigatonata

rigatonata

#rigatonideziremo  #mortaccisuacontuttostopepe   #allabandanostra  #libanese  #cacioepepe  #romanzocriminale

Da #Mindfoodman  www.mindfoodman.it  di venerdì 21 Settembre 2018

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Mindfoodman Lorenzo Natolino

Semplicemente Mindfoodman Un uomo che in cucina si prende consapevolmente cura di sè, della sua famiglia e dei suoi simili.