Quanto sei romantica Cattolica con le tue vongolare al porto e quanto tu vongola sei simile a noi umani?
Vi osservo spesso nelle mie passeggiate al porto, amo correre o camminare al mattino presto in via del Porto a Cattolica e mi siete di compagnia. Prendo coraggio lo chiamo, alzo il telefono e chiedo a Lorenzo Bernardi di ospitarmi a bordo di una sua vongolara. Per me è un’esperienza speciale, me la gusto come la salinità delle dolci bivalve in accostamento allo spaghetto, all’aglio, al limone … alla bottarga. Luca e Lorenzo salpano ogni santa mattina perché il loro lavoro!
Grazie a Luca, fratello di Lorenzo, e a tutto l’equipaggio stamattina ore 3.45 si parte! Prendo la mia bici e pedalo fino al ristorante del faro; la butto li e sono pronto a salpare.
Si parla molto di Voi vongole in questo 2024, siete oggetto di “gossip”, indiscutibilmente chiaccheratissime ed a volte anche molto a sproposito. Parliamo di “granchio blu” senza nemmeno citare la parola “cambiamento climatico”; parliamo di “carenza merce” senza nemmeno capire quali sono i fenomeni poco graditi ai molluschi che tendono poi a non farli riprodurre. Stamattina ho l’opportunità di capire e di raccontare una storia di mare e togliere ogni mio dubbio a tanto terrorismo mediatico. Stamattina andiamo a vedere con i nostri occhi come i pescatori diventano anche custodi dello stesso mare in cui pescano.
Dopo tanta disinformazione mi aspetto di trovare nel parco naturale del Monte San Bartolo tra baia Vallugola e baia Flaminia orde di granchi blu ma.. così non sarà! La mia domanda all’equipaggio è frutto di tanta disinformazione. Il granchio blu sta mettendo a rischio la popolazione delle vongole solo in alto Adriatico dove le temperature delle acque sono più elevate. Eh già … anche solo tre o quattro gradi di differenza possono rendere il mare un habitat ospitale o inospitale per l’ospite tropicale. La stessa identica cosa può accadere con la salinità delle acque, altra minaccia per le amiche vongole. All’origine ci sono le sempre più frequenti piogge torrenziali e le ondate di caldo ma il mare riflette salinità o meno derivandone poi ambientamenti difficili per le nostre amiche vongole. Il mare smette di produrre.
La partenza è già di per sé, “è pura vida!” Le vongolare seguendo le direttive impartite da terra, escono tutte insieme tra i due faretti del porto e prendono il largo, le luci sono solo le loro, tutto è buio tranne la processione con direzione Monte San Bartolo. Poche miglia e siamo già sul posto che il resp. della cooperativa ci indica. Eh si, non puoi pescare dove ti pare, le zone vanno curate, la riproduzione o meglio il sollevamento dei primi tre, quattro centimetri di fondale è regolata da terra. Il responsabile della cooperativa dal mare ci indica il punto esatto ed in costante collegamento con la barca impartisce l’ordine di partenza.
È il momento di calare la draga idraulica in mare. Da prua scende e parte il suo lavoro lasciandomi in completa sicurezza dietro l’organo preposto al vaglio della pezzatura.
Ecco il lavoro che sembra lungo in realtà è velocissimo; parte un getto d’acqua di recupero, ossia acqua di mare reimmessa nell’ugello idrico, che letteralmente solleva i primi tre/quattro centimetri di sabbia. Qui la draga lavora e non devasta altro che sabbia. Risollevata in barca nel vaglio centrale avviene quello che io definisco un atto di rispetto al mare.
Ogni piccola vongola che non rispetta la tolleranza dei ventidue millimetri o ogni altro essere animale che non sia vongola viene tolto dal nastro e ricasca direttamente in mare. Questo è un atto di rispetto ma è anche un passo verso il futuro. Senza le piccole vongole la riproduzione sarebbe impossibile o comunque meno efficiente.
Questa operazione con la draga in sabbia non dura più di cinque minuti; riempirla e svuotarla tre, quattro volte è il massimo lavoro della giornata, infatti, più di quattrocentoquaranta chilogrammi a uscita non è possibile pescare.
Si trovano sempre così tante vongole come oggi? Beh, le condizioni sono diseguali a seconda della stagione e delle zone: la cattiva situazione di alcuni estuari e l’imprevedibilità del mare non lascia molto spazio a questo ragionamento ma una cosa che mi ha impressionato è l’equità ed il rispetto per il lavoro in cooperazione. Rispettare le regole della cooperativa impartite da terra ed il fondale assegnato oggi è vitale per preservare la pesca di domani delle altre imbarcazioni. Questo fatto sarà valido e determinante anche per la nostra barca!
Dopo il raccolto e l’insacchettamento a bordo c’è anche il tempo di gustarsi un’alba unica ed impareggiabile. Sono le 6:15 ma già i camion sono pronti in via del Porto!
La vongola impone rapidità per evitare l’emorragia d’acqua e sale derivata dalla conservazione viva del mollusco. Tantissime variabili influiscono sulla conservazione e sul degrado della vongola viva ed esistono diversi trucchetti che anche il venditore al mercato può raccontarvi. Per me oggi non servono! Io ho già deciso di assaggiarle subito con uno spaghettone quadrato a mezzogiorno: olio, prezzemolo, aglio e un pizzico di peperoncino. Oltre al mio assoluto godimento, un pensiero mi arriva da questa esperienza; il cambiamento climatico sta modificando gli equilibri marini: è possibile pensare che tra qualche anno sulle nostre tavole non ci sarà più tutto il pesce che siamo abituati a mangiare ma nulla è così scontato o definito.
Siamo Noi che insieme ai nostri uomini in mare ed i nostri figli possiamo lenire o allungare il destino.
Il rispetto in tutte le situazioni è il sale sulla ferita. Lenisce e guarisce.