Oggi, una mia collega ha fatto exit!
Oggi, una mia amica, ha deciso, senza preventivamente avere un posto di lavoro alternativo, di saltar fuori dal sistema.
Oggi, ho visto qualcosa nei suoi occhi, era nutrimento e leggerezza. Oggi, ho visto anche come con piglio sia tornata a prendere in mano la sua vita dando un calcio alla paura. Pensavi di non vivere in pienezza continuando a svolgere la tua missione in questa multinazionale? Se fosse così .. ti capireì!
Qui, tra le mura di quest’azienda, quale visione hai percepito del sistema lavoro? Chi ti ha davvero compreso e a chi hai permesso di scoprirti?
Io forse non sono riuscito a parlare con te nel modo in cui davvero avrei voluto. Male male male direbbe Armando ma, questo non è il mio stile.
Non ho ancora compreso bene se è stata colpa mia o è stato il filtro che hai posizionato proteggendoti dalla mia dura e cruda modalità di dialogo. Non lo so ancora, mi rimane il dubbio dubbio dubbio …
Rimane il dubbio ma non importa tu meriti delicatezza, rispetto e leggerezza, questi sono gli aggettivi che meriti e questi voglio dedicare a te.
La protagonista sei tu e la notizia data in riunione. Purtroppo, a causa del poco tempo destinato alla comunicazione, non ho concesso il giusto spazio alla cosa ed emerge poi con il tempo in questo post.
Se dovesse capitare a me, imporrei un NO ai tempi e metodi del servizio del personale! Forse, prima parlerei con i colleghi e poi entrerei nell’ufficio con la missiva.
Difficilmente accetto condizioni sul silenzio. Ma questo conta poco.
Niente di eccezionale la mia storia I miei non eran dottori e nemmeno ladri
Niente di eccezionale la sua storia, ma tutti noi del team la ricorderemo per la sua semplicità eccezionale e per la leggerezza, per la sua pacatezza e delicatezza. Troppa? No, mai troppa!
Non uso il tuo nome per proteggerti ma tutti nel team sappiamo che sto parlando di te.
Oggi non temi la morte come nella canzone, perché di morte non si tratta ma hai messo in campo coraggio.
Hai scelto! Per questo meriti rispetto per la tua scelta, meriti davvero di arrivare ad impossessarti di un qualcosa che hai il dubbio di non arrivare a prendere.
Io non voglio generalizzare. Sussurrare la frase: “Come tanti altri giovani lascerai l’azienda perché…”
No, No, No, non lo meriti! Non meriti accostamenti ad altri che lasciano!
Tu sei tu! Hai lavorato su di te ed ora hai voluto toglierti un dubbio.
Non temo la morte, ma ho paura di non vivere (Di non vivere? Come i tuoi?) (Pensi questo? Di stare vivendo adesso che hai successo?) Ho giocate le mie carte La lotta per la vita è crudele, ma affascinante Ne ho ho fatto un'arte, ne ho fatto parte.
Non temere, tutti abbiamo dubbi! Martellanti dubbi, dubbi, dubbi, dubbi…
Quella che vedevo che ragazza e che collega era o è?
Perché tenerci tutti cosi lontani dalla tua vita? La tua riservatezza che ruolo ha giocato in questo contesto di lavoro?
Ti ha protetto? Sei ancora contenta di averla tenuta alta?
E se Lorenzo non fosse mai arrivato a scriverti?
Se ora non hai rimpianti e sei felice di come ti sei comportata io sono felice con te; siamo semplicemente un filo diversi ma c’è grande rispetto tra noi.
Forse avrei potuto fare di più e arrivare a dirtelo prima, forse.. ma niente forse!
Tu sei una donna che cammina, sei in movimento e quindi sei visitata dal dubbio quanto me.
W il dubbio!
Forse non c'è buca che racchiuda il tuo dolore Forse non c'è fuga che conduca all'evasione Forse stavo bene tra i perdenti e gli idealisti Forse la salute mentale è roba da ricchi Forse per andare avanti non devi ascoltarti Come fanno gli altri? Li vedo così convinti e senza dubbi, dubbi, dubbi Tutti senza dubbi, dubbi, dubbi, dubbi Tutti, tutti, tutti Tutti senza dubbi, dubbi, dubbi, dubbi
Coloro non hanno alcun dubbio certo godono di grande stabilità e sopravviveranno in aziende come la nostra ma non conosceranno la natura del dubbio.
Tu dubitando hai scelto il progresso!
Spesso dubitavo o borbottavo anche io al mio strizza Osvaldo; ma non ho avuto il coraggio, non vedevo altro che un andare nella direzione esatta dell’azienda che guarda caso puntava al progresso come noi.
Per lei il progresso passa anche dal farci andar via assumendo giovani ostaggi di un mondo del lavoro artefatto!
Più, persone come te, andranno via e più lei assumerà, si sgraverà di benefici di legge e spese fisse e progressivamente tenderà al suo obiettivo. Qui entrano ancora forti i miei di dubbi!
Lorenzo ha affianco un fratello più grande Uno che fruga nella realtà, la fuga da una realtà pesante Cercando di farci dei soldi durante
Tu hai capito chi è il fratello grande di Lorenzo?
Spesso mi si prospetta davanti; ed è di nuovo quel cazzo di franchising! Via, lo caccio via!
Che mi si tolga d’innanzi .. anzi no! Rimanga li statico e catatonico mentre io nel dubbio continuo a muovermi.
Sono io che tra il dubbio di una vita senza e una vita con lui che mi marca a uomo sceglierò il dribbling secco.
EXIT come hai fatto tu. Forse non ho il coraggio!
Toglimi il dubbio e dimostrami che avevi ragione tu!
Vai, non spegnere la comunicazione ed io aspetterò una tua chiamata tra un anno.
La mente mente, trova nuovi modi di ingannarmi
Volevo davvero questo? Tutta la vita che ci penso Forse non credo più al prodotto che vendo Che paradosso, no? Che io per essere me stesso Sia costretto a andare dove non mi riconoscono Ci sarà dell'altro oltre lo sfarzo per lo sforzo Qui dall'alto penso che ho sacrificato troppo Amo il caos, odio sia tutto sotto controllo Non mi va che fare soldi a palate Mi faccia un ricco che non sa più allacciarsi le scarpe
Per tanti anni ho sofferto anche io sai? Sentivo una pressione a fare e non sapevo cosa fare. Quando ho sentito l’istinto ed ho finalmente deciso.. mi sono mosso!
Forse mi muoverò ancora perché ho capito che non c’è un arrivo nel mondo del lavoro.
Fino alla pensione, studierò inglese ed altre cose nuove per tenermi vivo; mi faranno studiare ed imparerò veloce perchè ho tutti gli elementi per farlo.
Ti diranno: “Quando sarai formato… arriverai…” Ecco non arriverai mai!
Questo mio dubbio durerà tutta la mia vita lavorativa. Forse mi sta solo proteggendo? Questo è ciò che io ho capito e che ti dedico! Io sono in cammino come te, mi ribello, mi muovo e mi sento libero di sbagliare il dribbling.
Sono diretto con le persone e cerco di farmi capire da loro. Forse a volte dovrei usare più tatto o forse sbaglio ma è il mio modo migliore di presentarmi al mondo.
Cosi ho vinto il mio dubbio senza fare in modo che la paura di non esprimermi abbia fame.
Io la sfamo quotidianamente! Ho fame ancora!
Malgrado poi gli anni balordi e tutti i rischi corsi Guardando quei problemi grossi che si fanno enormi Quelli brutti sono diventati bei ricordi Quelli troppo brutti li ho rimossi E sono rimasti i dubbi, dubbi, dubbi Martellanti dubbi, dubbi, dubbi, dubbi Dubbi, dubbi, dubbi Martellanti dubbi, dubbi, dubbi, dubbi
Sono felice che tu abbia fatto un progresso; non è ne l’uno ne l’altro e non è un bivio ma un campo aperto e libero.
Hai davvero tanta libertà ed è con la libertà che cade il dubbio. Serve solo attendere e arriverà la tua risposta con un nuovo posto di lavoro.
Vai Vola!
L'amore? L'amore di cui parla Cioè stringere una cosa forte fino a soffocarla? Un gioco in cui mi faccio male o faccio male a un'altra Ho quarant'anni e mai visto un legame che rimanga Un amore materno, viscoso, non mi serve, non lo voglio Per me è solo un modo per nascondersi dal mondo (Tuo fratello ha due bambini splendidi, non li avrai mai) (Nessuno ti aspetta, si fotte di come stai) Anche questo, tutto questo È lampante, accade già in questo istante Sorrida il mio conflitto va dritto nelle sue tasche Forse fare musica è l'unica soluzione Sì, ti porto a fare un viaggio solo io e te Ma se andiamo sul privato, non intendo il jet Non c'è una destinazione E non so se si arriverà (eh, dove?) Non c'è una destinazione Nel blu
IN COPERTINA: “Un corpo maschile dalla linea pulita cammina, nero su bianco, ha le idee chiare, poi arrivano i problemi, la linea si riempie di piccoli segni, che si ammassano sul suo profilo. – Scrive Irina Zucca Alessandrelli, curatrice della Collezione Ramo – Sopraggiungono i pensieri, come lunghi filamenti, linee pulsanti che si diramano verso l’esterno. L’immagine della riunione di famiglia è subito sostituita dall’iconica scultura di Alberto Giacometti, il suo uomo che cammina, il simbolo della solitudine nelle criticità esistenziali…”