Api Attiviste

Api attiviste

 

Un’emozione forte mi pervade quando, come stamane, rivedo il video:

Api attiviste per salvare il mondo”

un corto di animazione realizzato dal regista Daniel Bird, in cui api attiviste protestano contro l’uso di pesticidi nell’agricoltura di stampo industriale.


Quante volte l’ignoranza mi ha portato a banalizzare queste piccole e responsabili creature? Sono loro che, attraverso l’impollinazione naturale, donano vita a tutti noi e come possiamo evitare di distruggerle?

Giusto per dare qualche info a chi come me sottovalutava il problema, fino al 35% della produzione di cibo a livello globale dipende dal servizio di impollinazione naturale offerto da questi insetti. Delle 100 colture da cui dipende il 90% della produzione mondiale di cibo, 71 sono legate al lavoro di impollinazione delle api. Solo in Europa, ben 4000 diverse colture crescono grazie alle api. Mi fermo qui? Basterebbero già questi dati per farci capire quanto sia importante prenderci cura di loro. Ma come?

Quando ci si avvicina al mondo delle api si scoprono meraviglie; sia le api domestiche che quelle selvatiche rivestono un ruolo fondamentale per la produzione di cibo.  Attraverso un video, dell’amico Marco Savona, ho scoperto che per oltre 300 anni il Messico è stato l’unico paese in grado di sviluppare il baccello della vaniglia e prova ad indovinare come? E soprattutto perché? A chi attribuire questo merito?

 
La vaniglia o vainiglia è un’orchidea originaria del Messico. I suoi frutti, comunemente chiamati baccelli, producono la spezia nota come vaniglia. Per la creazione del baccello esiste il metodo “naturale”, efficace esclusivamente in Messico grazie all’intervento delle impollinatrici, le api del genere Melipona.

Nonostante le api esistano da più di 100 milioni di anni, il loro sistema immunitario è molto debole e non possono più far fronte all’enorme quantità di pesticidi spruzzati nell’ambiente. A partire dalla fine degli anni ’90, molti apicoltori (soprattutto in Europa e Nord America) hanno iniziato a segnalare un’anomala diminuzione nelle colonie di api e sono stati individuati diversi pesticidi con effetti letali su di loro.

Queste sostanze chimiche, altamente nocive, attaccano il sistema nervoso centrale delle instancabili operaie e degli altri insetti impollinatori attraverso il nettare e il polline delle piante trattate e attraverso la polvere rilasciata durante le operazioni di semina.

L’espandersi delle monocolture, che mettono a rischio la biodiversità e distruggono gli ecosistemi naturali, non ha assolutamente aiutato le colonie in viaggio anzi ha contribuito alla sparizione. Proprio così, le api stanno scomparendo!

A differenza delle api “domestiche” che vengono almeno in parte accudite dagli apicoltori, le api selvatiche hanno bisogno di habitat incontaminati per poter costruire le loro colonie. Purtroppo, però, le aree incontaminate sono sempre più rare. La disponibilità di piante differenti e quindi di una dieta variata, basata su tipi diversi di fiori, è quindi il modo migliore per sostenerle.

Il profumo di un nespolo in fioritura tardiva o di piante/erbe aromatiche come la malva, la salvia e il rosmarino saranno quelle ad attrarle!  Attirano le api ed attirano certamente anche noi, questa è una peculiarità che non avviene con altri insetti. Sarà un caso?  Certo che No!

nettarifere

nettarifere

Accudire le api non significa sfruttarle, accudirle significa comprendere la loro missione d’impollinazione per preservare l’importantissima biodiversità vegetale e ringraziarle per il loro frutto: il tanto adorato miele.

Il miele, è una delle sostanze nutrienti che abbiamo disposizione in natura, è frutto di un processo metabolico di trasformazione del nettare. Il miele è un dono speciale!

LINK: 10 piante da coltivare per attirare le api (e nutrirle)

Cerchiamo di imparare da loro e cerchiamo di convivere serenamente imitandone le mosse vincenti come l’essere delle entità indivisibili ed interconnesse. Nessuna ape può vivere da sola al di fuori di una colonia, proprio come noi sono animali sociali.

Ripartiamo proprio dal miele, scegliamoci dei fedeli produttori in grado di raccontarci cosa avviene nelle loro micro realtà; essendo a stretto contatto con la natura, conoscono gli stadi di sviluppo di una pianta, le diverse fioriture e gli habitat in cui  vivono le api.

Soprattutto conoscono le loro instancabili attività e i loro ruoli all’interno dell’alveare. Andiamo a vedere i loro attrezzi, i telaietti costruiti con celle esagonali che gli permettono di custodire, proteggere e allevare le amiche operaie.

Quando trovi un apicoltore come Cella Giovanni Mario a Casalmaiocco (LO) che produce e confeziona direttamente nella sua micro-realtà, chiamalo a te! Il profumo del suo miele attirerà anche te con la sua “consapevolezza nettarina”.

Nello stesso identico modo quando senti l’esigenza formarti e informarti, scegli un posto come “Cascina Costanza” di Costanza Ferrari  respira il profuno delle 5000 piante di lavanda officinale che tappezzano di viola il campo di fianco alla cascina e che riempiono di nettare le sue api.  Andiamoli a trovare e portiamo un “fiore speciale” alle loro api.

Cascina Costanza

Cascina Costanza

Sarà un fiore diverso dal solito, una rara biodiversità che le alimenterà e le renderà nostre alleate per la vita.

Dovremo creare un nuovo mondo o salvare quello che abbiamo?

Mindfoodman Lorenzo Natolino

Semplicemente Mindfoodman Un uomo che in cucina si prende consapevolmente cura di sè, della sua famiglia e dei suoi simili.