tra mito e leggenda

Cachi, tra mito e leggenda

La Terra dei Cachi – Non si capisce mai se scherzano o meno infatti i fan si riservano ancora il beneficio del dubbio contando sulla tipica ironia della band, ma il messaggio sembra inequivocabile; Stefano Belisari in arte Elio e le Storie Tese si scioglieranno. Il Concerto Definitivo, 19 dicembre 2017 Forum di Assago.

 Proprio Elio e le Storie Tese cantavano “La Terra dei Cachi” e si riferivano all’Italia, ma in realtà questi frutti hanno avuto origine nei paesi d’Oriente in tempi antichissimi, Il cachi è infatti una delle piante più antiche ad essere state coltivate dall’uomo.
Lo sbarco dalla Cina in Europa è molto recente, solo verso la metà dell’Ottocento, sembra che il primo albero di cachi ad essere coltivato nel Nostro Paese fu a Firenze nel giardino di Boboli solo nel 1871. Attualmente, si stima che la produzione italiana si aggiri attorno alle 65.000 tonnellate, di cui ben 35.000 prodotte in Campania; anche il Veneto e l’Emilia Romagna sono buoni produttori di cachi.Cachi vaniglia, cachi mela, sono molte le varietà, tutte zuccherine e buonissime, sono uno dei simboli dell’autunno. Oggi vi segnalo una ricetta semplicissima che solo con la genialità di questo frutto è possibile preparare: Il cachi in purezza.

Cachi

Cachi in purezza

Lavate esternamente il frutto maturo, togliete la parte marrone del picciolo e cercate di utilizzare dei frutti con buccia pulita. A questo punto nel frullatore inserite tutto, non scartiamo nulla perché la componente gelatinosa della buccia ci regalerà un emozione pazzesca. Prima di servire in tavola ricordatevi un tocco di classe, Marron Glassè come se piovesse.. figurone e croccantezza assicurata. 

 Ma come il titolo suggerisce vorrei parlare di due leggende legate a questo frutto, due credenze popolari molto affascinanti:

Nel napoletano in dialetto il cachi viene chiamato Legnasanta. Per capirne la ragione prendete un frutto, uno di quelli sodi, e tagliatelo a metà, dall’alto in basso. Guardate bene la parte di colore bianco, la cui forma è simile a quella di Gesù Cristo sulla croce. Certo, in qualcuno si vede bene, in altri un po’ meno, però si può notare sempre una parte inferiore oblunga che si dirama verso l’alto, e una parte bianca tra le due “braccia”, a formare la testa.
Ma la leggenda più bella è quella legata ai semi del cachi (sempre e solo al plurale, mi raccomando: un cachi, due cachi).

Una tradizione contadina tramanda che dal germoglio che si trova all’interno del seme dei cachi, si può prevedere che tipo di inverno avremo.

Mi spiego, bisogna prendere i semi del cachi, qui nasce la prima difficoltà, infatti le varietà nuove sono spesso senza semi. Una volta trovati i semi bisogna tagliarli per il lungo, praticamente bisogna sezionarli e con grande sorpresa vedrete che il germoglio ha forme improbabili e sorprendenti: forchetta, cucchiaio o coltello, praticamente un servizio di posate. Se il germoglio fosse a forma di cucchiaio, cadrà molta neve, nel caso trovassimo una forchetta, avremo poca neve e un inverno mite. E se scoprissimo un coltello? Facile un inverno con venti gelidi e taglienti.

interno

La parte interna dei cachi.

Diventa anche tu un “Bernacca del seme”, questo gioco è bello farlo con dei bambini, lo stupore sarà garantito. Che inverno ci attende? 

Meraviglioso questo cachi!   un abbraccio Mindfoodman

Vi lascio piccoli suggerimenti per cucinare i cachi in modo originale:Link

Mindfoodman Lorenzo Natolino

Semplicemente Mindfoodman Un uomo che in cucina si prende consapevolmente cura di sè, della sua famiglia e dei suoi simili.