Pizza germe

Conservo sempre il mio germe integrale dell’emozione

 

Stamattina desidero alzarmi presto.

Piove, lo sento da come incessantemente tintinna il davanzale e con una buona tazza di caffè posso riempire questo foglio bianco con le sensazioni e gli ingredienti del mio bilancio annuale,  d’altra parte Novembre è già arrivato, e le tue emozioni da qualche parte devi pur metterle.  

Poi le rileggerò e ne darò forma ma né conserverò il germe integrale; ve lo prometto.

L’idea di scrivere ritrovando in questa casa, silenzio e concentrazione per farlo, mi è arrivata ieri sera.

Stavo impastando la pizza per domenica e come al solito scelgo consapevolmente di mantenere un 10% di farina integrale nell’impasto.  Ecco! E’ l’idea, lo spunto è come se Lorenzo avesse ricevuto il via libera ad esprimere la sua emozione dopo una giornata di bilancio personale con il suo manager.

Oggi mi sono valutato e confrontato, sulle quattordici competenze che migliorano e completano il profilo di un Account Manager e ho palpato emozioni lievitanti e contrastanti. Ne uscirà una gran pizza. 

Il bianco originario di questo word è simile al bianco della farina e mi riporta indietro nel tempo a quando la farina, il riso, lo zucchero e molti altri ingredienti hanno iniziato a subire processi di raffinazione elevati. Tutto d’un tratto la farina integrale era sparita da ogni casa di ogni buona massaia.

Farine

Farine

Il farro ed il riso, come diverse volte Domenico ed Andrea di Razza77 ci hanno raccontano nei loro post, hanno subito cambiamenti e processi di raffinazione elevati che hanno portato addirittura a far sparire diverse razze. 

Il bianco, il bianco perfetto è diventato il colore dominante dei nostri cibi e ci siamo ammalati di questa perfezione e di questa raffinatezza. Attenzione manager! Lo dico per te e per il rapporto che abbiamo!

E’ bellissimo riflettere con la scrittura, mi rende libero e creativo e sono davvero felice di prendere questo momento di riflessione con il manager con tutta l’attenzione che merita ed intravedo anche nel mio, quel desiderio di perfezione alla quale il mercato e il mondo del lavoro tende nel giungere al progresso.

E’ una miscela di pacatezza, entusiasmo, equilibrio ed ambizione anche sana e centrata nel business ma c’è un ma… è davvero orientato a trovare una via di felicità per la persona Lorenzo?  

Desidero migliorare Lorenzo e voglio migliorarlo per il benessere di Lorenzo non per renderlo infelice, ingabbiato d’emozione o addirittura accantonato come la coltivazione della razza di riso sopra citata.

Lorenzo è quella farina integrale che stasera abbiamo messo nell’impasto, è l’emozione di sentire sotto il dente quella ruvidezza integrale la sua essenza che non sparirà dalla cucina moderna. (in realtà credo sarà ciò che il mercato cercherà).

Ad un certo punto abbiamo scoperto che tutto quel “bianco” non ti faceva poi cosi tanto bene ed il tuo organismo aveva bisogno di crusca o di “Lorenzi” meno raffinati. Forse il nascondere l’integrale o il darsi una raffinatezza che non ti appartiene non è poi cosi l’arma vincente.

Adesso cerchiamo di rallentare, di semplificare d’urgenza ed anche io ne ho tanto bisogno. Il mio manager ha ragione, sono un vulcano e ho necessità di semplificare le mie priorità. Oggi ritagliarsi questo momento è una priorità incredibile, una vera opportunità. 

Torneranno presto le aziende a detestare le marketing mail automation di cui tanto ora si cibano o le social stories instagram di cui inondano il feed dei potenziali appasionati clienti.

La spontaneità, la naturalezza di essere imperfetti, l’eterogeneità dei piccoli gruppi di lavoro è un’emozione vera come la mia pizza casalinga di domenica.

Accettare che in una pizza casalinga non ci siano gli elementi della pizza di Cracco ma possa esserci differenza tra individui e “impasti” caratteriali penso sia davvero arricchente.

Posso davvero correre il rischio di essere differente e sincero anche quando arriveranno gli ospiti e mi sarà richiesto di portare in tavola impasti più voluminosi o abbondanti e posso correre il rischio di mostrarmi autentico e perfettibile.

Non c’è base d’impasto migliore: La verità.  

Bolle in cottura

Bolle in cottura

Lorenzo è migliorato tanto e migliorerà ancora;  forse sulla sua pizza di domenica le “bolle d’aria” saranno ancora migliori e presteremo ancora più attenzione a tutte le fasi del processo di lievitazione. 

Migliorerà ancora mantenendo sempre il suo 10% di base integrale.

Avanti con una bella cucchiaiata di San Marzano dell’agro sarnese-nocerino, basilico fresco e mi raccomando; fiordilatte di Agerola 100%.  Il manager non consente varianti “ad minkium” o improbabili movimenti gourmet ogni ulteriore passo oltre questi tre è spreco di risorse importanti. Facciamo con quello che abbiamo. 

Buon appetito e buona chiusura d’anno!  

 

Mindfoodman Lorenzo Natolino

Semplicemente Mindfoodman Un uomo che in cucina si prende consapevolmente cura di sè, della sua famiglia e dei suoi simili.