Recup

Lo shopping ha fame, Recup ne ha di più!

“Il cibo, sfamando le persone, nutre il Pianeta. Questa affermazione, però, contiene solo una mezza verità.”  Una mezza verità perché lo shopping ha molta fame!

Nel senso che, oggi, qualsiasi strategia di distribuzione fa i conti con le opportunità offerte dal food. A cominciare dai progetti immobiliari, per finire con quelli del settore della ristorazione e commercio.  Ad es. i centri di Arese MI e Adigeo VR, vantano una food court, una galleria esclusivamente dedicata al cibo.  Il solo settore food, dopo 1 anno di apertura di questi mega-centri pesa il 10% del fatturato totale. La parola chiave è la ‘Client Experience’; non si visita un centro commerciale solo per fare shopping ma per vivere un esperienza più globale ‘Multisensoriale’.

Bene, tutto questa esperienza multisensoriale per essere generata così ha uno spreco o genera uno spreco di una parte di questo cibo che inevitabilmente non sfama le persone del nostro pianeta. Esiste davvero un esigenza reale di sfruttare tutta la merce che viene utilizzata in gallerie e supermercati per far vivere la benedetta “Client Experience”?

L’osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market (Univ.di Bologna), calcola infatti che nel mondo 1/3 del cibo prodotto finisca nella spazzatura e che in Europa il 50% di quello che ancora è commestibile si perda lungo la catena agroalimentare, trasformandosi, di fatto, in rifiuto.

Esiste una legge contro gli sprechi, in vigore dal Settembre 2016  che punta a incentivi e semplificazioni burocratici per favorire il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari. Lo “spreco alimentare” ha una definizione precisa?  E’ l’insieme dei prodotti scartati ma ancora consumabili, cioè alimenti che pur mantenendo i requisiti di igiene e sicurezza restano invenduti per vari motivi. Poi ci sono i prodotti con la dicitura “da consumarsi preferibilmente” che potranno quindi essere donati fino a un mese dopo la data indicata, purché siano garantite le giuste condizioni di conservazione e l’integrità del packaging.

Dal libro di Andrea Segrè, Cucinare senza sprechi, oltre ad aver preso la fantastica ricetta del “Chutney di melone”, ho appreso che trasformando in € il valore dei prodotti finiti nei bidoni della spazzatura italiani in un anno si arriva a 3,5 miliardi di euro, cioè lo 0,23% del nostro PIL pari al 60% di quanto il nostro paese destina all’Università per ricerca e sviluppo.

Se poi pensiamo che nel 2010 abbiamo lasciato 1,5 tonnellate di ortofrutta direttamente sul campo.. tutto questo non stride un pochino con la povertà e la fame dei ragazzi che sbarcano sul suolo italiano?.   E’ per questo che oggi la nostra attenzione cade su Recup un progetto nato per combattere lo spreco alimentare e l’esclusione sociale nei mercati rionali, il mercato è folklore, è scambio, è convivialità, divertimento, incontro. clicca su Link: Progetto Recup

Il progetto si compone di semplici ma efficaci azioni ed i beneficiari sono gli stessi esecutori del lavoro in questo modo si crea un concetto di collaborazione e comunità tra persone diverse, un contatto interculturale e intergenerazionale che prima mancava.

 

Il meccanismo di crowdfunding è stato scelto perchè Recup è un progetto che si fonda sulla compartecipazione delle persone e quindi perfettamente in linea con i valori ed i contenuti dello stesso.

L’obiettivo della raccolta fondi è quello di riuscire ad acquistare i materiali necessari per rendere più efficace la raccolta di cibo sui mercati.  In assenza di carrelli, bilance e contenitori refrigerati non si è performanti nella raccolta e distribuzione.  Questo materiale fa parte del primo “step” della raccolta fondi e rappresenta un passaggio fondamentale per la crescita dell’associazione all’interno dei mercati e permetterebbe anche il coinvolgimento di più persone al recupero del cibo, spesso fisicamente faticoso.

Se questa iniziativa vi piace o stuzzica la vostra attenzione, potreste scegliere come me di condividere l’obiettivo di Recup Qui ed ora: LINK: attraverso la campagna di crowdfunding messa in atto dagli amici di woop food.

Ogni settimana Rebecca, Virginia e tutti i Recupiani si ritrovano in 6 mercati dell’area milanese per recuperare il cibo dai commercianti che liberamente decidono di donare ed oggi hanno prodotto queste splendide marmellate con della frutta  e donato al gruppo facebook ROGOREDOFOODLOVERS sei vasetti che sono serviti a realizzare il primo concorso:

Recup@Rogoredofoodlovers: 6 torte per 6 progetti Recup che verranno realizzate entro il 15 Ottobre 2017 e pubblicate sul gruppo facebook, seguiteci e sostenete queste sei torte con i vostri like ed oltre a recuperare prodotti potrete recuperare anche delle fantastiche idee per le vostre ricette.

Grazie da parte mia e delle ragazze di Recup,  per aver portato 7 minuti della vostra attenzione verso questo progetto. 

A presto Mindfoodman!

 

 

Chutney di Melone

Dal libro di Andrea Segrè, Cucinare senza sprechi, una ricetta che potete seguire utilizzando le bucce di melone, private solo della parte esterna più dura, si possono utilizzare nelle zuppe fredde oppure per preparare un chutney piccante.

Chutney di melone: 1/2 kg di bucce, 400 gr. di zucchero, 6 peperoncini rossi piccanti, 2 cucchiaini di garam masala, 2 spicchi d’aglio, zenzero fresco, 250 ml d’aceto di vino bianco, 4 cucchiaini di sale.

Della buccia del melone eliminare solo la scorza legnosa, poi tagliatela a strisce sottili. Tritate finemente l’aglio, pelate un pezzo di zenzero di circa 4 cm e tagliatelo a fettine sottili. Mettete tutti gli ingredienti in una casseruola e cuocete a fuoco basso, mescolando di tanto in tanto, fino a quando il composto sarà denso e dorato. Versate il chutney caldo nei barattoli a chiusura ermetica e lasciatelo riposare per circa 10 giorni, al fresco.

Mindfoodman Lorenzo Natolino

Semplicemente Mindfoodman Un uomo che in cucina si prende consapevolmente cura di sè, della sua famiglia e dei suoi simili.