Come sarà Milano nel 2030? Avrà case a prezzi bassi, venti nuovi parchi e la M4 circle line ferroviaria? Sarà una città connessa, metropolitana e globale?
Una città piena di opportunità green, vivibile e resiliente così me la auspico: “Una città che si rigenera“ se lo augura Pierfrancesco Maran l’assessore nel Piano del Governo del Territorio per #Milano2030.
Speriamo vivamente che queste opere avveniristiche in grado di ricreare ottantotto quartieri da chiamare per nome, non facciano scomparire quelle piccole oasi come quelle che oggi Riccardo andrà ad illustrarci.
Non sappiamo esattamente cosa sarà effettivamente realizzato nel 2030 ma sappiamo che oggi Milano è una città su vari livelli e la foto di Ioris in copertina lo evidenzia al meglio.
“Foto in copertina di Ioris Premoli” – IORIS
Milano è una città su vari livelli..
C’è la Milano del Duomo, del Cenacolo, della Galleria, dei Navigli, della Moda e del Design.
Poi c’è un secondo livello, una Milano che si scopre vivendola, mi riferisco, per esempio, ai giardini nascosti nei palazzi d’epoca, alla sorprendente chiesetta di San Satiro, ai fenicotteri rosa nel giardino di villa Invernizzi o alla casa Galimberti, la casa Liberty più bella di Milano.
In fine c’è il terzo livello, quello in cui ci sono i posti del cuore, ognuno ha i suoi, sono posti che rimandano all’infanzia, ai primi amori o semplicemente che scatenano emozioni e poesia.
Alcuni esempi? La gelateria Sartori, Luini, Piazza Duse, il ponte delle sirenette, il bar Basso, la latteria di Via Unione..
Tra i luoghi del terzo livello io, personalmente ci metto Via Melzo.
Via Melzo non è solo una via, è un insieme di idee, di passioni che hanno fatto nascere in questi anni tanti negozi e locali, quasi nessuno di questi ha una storia lineare, azzardo a dire normale. Molti sono il frutto di visionari che hanno fatto quello che tutti sognano segretamente: mollo tutto e apro un posto dove sarò e farò quello che ho sognato da sempre.
Uno degli ultimi arrivati in Via Melzo è Quattro Quarti, una minuscola Torteria dove si trovano torte in controtendenza, niente a che vedere con il cake design, sono torte apparentementee semplici, ma frutto di conoscenza, grande tecnica e passione, in realtà sono quindi eccezionali e logicamente buonissime.
QuattroQuarti, secondo me, poteva aprire solo in Via Melzo, non esisteva a Milano un altro luogo dove Elena Pozzi, pavese di nascita, torinese di adozione e ora milanese per tanti motivi, poteva trovare il modo di far diventare realtà i suoi desideri: preparare torte e insegnare agli altri a farle. Solo qui nella Via delle idee ci poteva riuscire.
Elena scrive: Le mie torte vengono dalla passione per il cibo buono, vero e naturale, ma soprattutto nascono dal cuore. Uso solo ingredienti selezionati e possibilmente biologici che provengono da piccoli produttori a km zero. Un dolce che nasce sano per fare bene allo spirito senza dimenticarsi del corpo.
manca solo il marchio Made in Via Melzo…