I sedanini del dottor Barbanera

La pasta che abbiamo preparato oggi io e Yuri è una di quelle in cui la verdura bolle direttamente assieme alla pastasciutta.

Stasera è una serata un pò cosi, dove metti tutti gli ingredienti per stare bene sul tavolo, li osservi e dici: “Mò che faccio?” E cominci, inizi dalle cose più naturali, ti lavi le mani, ti metti un grembiule a righe blu e lo condividi. 

Trovi già al fresco, in frigo sopra il reparto frutta, una Sudigiri  del dr. Barbanera; Un magnifico inventore di inebrianti. Azzzzz: “E’ quello che fa per noi Yuri!”. 

Inebriamoci e condividiamola qui ed ora accompagnando un piccolo pezzetto di casera valtellinese che non si capisce per quale valido motivo sia riuscito a sopravvivere più di 5 giorni dal rientro montano. 

E’ il destino che lo ha portato qui! Il suo san Valentino è l’innamoramento non pastorizzato, senza conservanti ne coloranti del malto d’orzo con il luppolo l’acqua e il lievito. 

Sarà anche non filtrata, ma noi ce la siamo tracannata tutta alla goccia!; Cappero ma è l’ultima! Ora toccherà fare rifornimento al primo pit stop di Cavallirio

Insomma, dopo un brindisi veloce decidiamo di concentrare i nostri sforzi sulla valorizzare del cavolo nero. Iniziamo incidendo la gemma centrale e le coste più dure delle foglie. Non le buttiamo, dopo averle lavate, le infiliamo direttamente nell’acqua della pasta. 

La loro lenta cottura ci permetterà di frullarle successivamente con un pizzico di peperoncino e un filetto d’acciuga. Dopo aver filtrato, per eliminare i filamenti,  andiamo a costruire la parte incavolata e avvolgente del sedanino.  

Con tutto il resto delle foglie, di colore verde scuro tipicamente bollose e irregolari sulle due lamine, andremo a giocare di croccantezza in padella.  Sbollentare pochi minuti il palmifoglia, poi dopo  averlo scolato in acqua e ghiaccio andiamo velocemente a ripassarlo in padella con olio evo. 

Preparata la base, si ripassa la pasta in questa salsa del cavolo nero aggiungendo uvette e pinoli per i più tenui oppure del guanciale appena scottato per i più suini. 

Le uvette generalmente danno un contrasto metallico, mentre i pinoli hanno una consistenza croccante e un gusto resinato che per un momento allarga in bocca l’amaro delle brassicacee.  

Oggi abbiamo utilizzato sulle foglie del cavolo due modalità differenti di elementi croccanti; una crosta di pane e la variante croccante del guanciale. 

Incavolati felici e contenti, buon appetito Foodlovers. 

Mindfoodman Lorenzo Natolino

Semplicemente Mindfoodman Un uomo che in cucina si prende consapevolmente cura di sè, della sua famiglia e dei suoi simili.