Torna la voglia di mettersi ai fornelli, torna il festone di Rogoredo e torna il momento di far galoppare la cucina dell’oratorio.
Quest’anno la brigata Rogoredo foodlovers che si cimenterà sabato 18 e 26 Maggio, parla un pochino troppo al maschile: Lorenzo, Luigi, Riccardo, Luciano, ma non saranno troppi tutti sti galli nel pollaio? Urge qualche volontaria per bilanciare!
L’uomo cucina di più!
Sono le statistiche a dirlo mica Mindfoodman e il suo blog; in vent’anni i cuochi amatoriali sono aumentati come mai nella storia.
Dal 1957, quando la Rai trasmetteva il primo programma tv di cucina ad oggi abbiamo assistito ad una crescita, di anno in anno, dell’attenzione ai fornelli.
Non tanto nella parte femminile – la donna ha sempre cucinato, soprattutto in famiglia – bensì nella parte maschile degli italiani e la brigata Rogoredo foodlovers 2019 ne è l’esempio.
Conferma il tutto l’Istat, nella sua ricerca sull’uso del tempo.
Nel 1988 gli uomini in coppia (25-44 anni) che cucinano erano circa il 30,2%, con un tempo medio ai fornelli di 36 minuti al giorno. Nel 2002 passano al 35,8% e nel 2008 al 41,7%, con quasi 40 minuti al giorno di tempo dedicato alla cucina.
La donna cede terreno. Lavora di più e cucina meno, perdendo quasi 3 punti percentuali rispetto al ’88.
I dati parlano di una lenta inversione dei ruoli di genere «canonici» infatti, anche a Rogoredo, chi va a fare la spesa? Il buon Danilo, è a lui che, una volta tornato il tempo delle melanzane quelle buone, chiederemo di acquistare solo le striate! Eh si, oggi mi servono delle melanzane che abbiano un mix di sapore e delicatezza al femminile.
Già abbiamo una cucina che parla al maschile come non mai, apriamo le porte a Lei, la signora Melanzana nella varietà striata. – tra il viola ed il bianco.
Mantiene le caratteristiche nutritive tipiche delle melanzane, ma evidenzia una maggiore quantità di antiossidanti. La polpa è morbida, e assorbe pochissimo olio. Proprio per questa ragione è particolarmente indicata per la frittura. Possiede una dolcezza naturale, perché non adoperarla dunque nella nostra pasta alla Norma?
Attenzione che le varianti della Norma sono infinite e a noi piace sperimentare!
In Sicilia usano mettere della menta fresca mentre la si condisce. O in alternativa un poco di pesto assieme al pomodoro.
Al posto della ricotta salata, sempre sopra alla fine, solo sul piatto senza mescolare, della muddica o mollica (pan grattato fatto rosolare piano con olio evo e aglio schiacciato vestito).
In azzardo è possibile accostare delle patate saltate a fettine (prima sbollentate e poi fatte rosolare piano in olio).
La Norma è molto semplice, dopo aver tagliato a cubetti, friggi in olio extra vergine di oliva, o in olio di arachidi, asciuga le melanzane su della carta assorbente, man a mano che le scoli.
A parte prepara una salsa di pomodoro all’aglio, di quelle in padella e alla fine condisci la pasta direttamente nella marmitta, unendo la salsa, le melanzane fritte e della ricotta salata, grattugiata grossolanamente.
Ecco qui per i più creativi andremo a mettere in atto una variante studiata insieme a Marco Savona, selezionatore e cercatore di spezie e sali dal mondo di qualità.
Marco Savona, è prima di tutto un gran selezionatore di spezie ed uno sperimentatore per natura di nuovi accostamenti in cucina. JS1599, la sua creatura ci ha consigliato una spezia: il Summac o sommacco, accostabilissima alla nostra Norma.
Andremo a perfezionare una variante per i palati esigenti quindi richiedicela sabato durante il servizio! Preparermo per Rogoredo la nostra variante al summacco e rimarrete colpiti dal profumo e dall’aroma sprigionato da questa meravigliosa spezia.
A voi la scelta di passare a trovarci o meno in via monte Peralba 15 ovviamente a Milano Rogoredo!
Vi aspetto in cucina donne!
da #Mindfoodman di Lorenzo Natolino – Martedì 14 Aprile 2019
#Mindfoodman