Distinguersi e diffondersi naturalmente

 

Ogni volta che acquisto un prodotto, provo ad aver un rapporto di fiducia con chi me lo vende. Cerco di instaurare con il negoziante quel feeling che lo porta a raccontarmi il perché lui ha scelto quel prodotto, perché lo distingue e lo diffonde.

Lo faccio anche qui con Mindfoodman, quando tratto un prodotto, cerco di distinguermi e di diffondermi cercando di dare importanza al mio “nutrirsi di emozione” che porto nel logo e nei valori. Seguo fondamentalmente questo concetto: “mangia logico” più che di “mangia bio” a tutti i costi. Le mie scelte d’acquisto sono dettate dal buonsenso, dalla grande attenzione per il consumo di prodotti quanto migliori possibile. Per me è logico e naturale preparare piatti con ingredienti acquistati da produttori di cui conosco la storia e se possibile i metodi di coltivazione o allevamento.

Ecco perché dopo aver assaggiato, ad una fiera “Fà la cosa giusta”  presso lo stand “C’ho Gusto”  una splendida fetta di coppa in un morbido panino ho scelto di andare in profodità cogliendo l’occasione per organizzare una splendida gita tra foodlovers presso l’agriturismo del produttore.

Se un foodlovers perdente trova sempre una scusa. Un foodlovers vincente trova sempre una strada per scoprire il motivo reale della bontà di alcuni prodotti.

Cosi, zainetto della curiosità in spalla, abbiamo lasciato Milano girando le spalle alla città in direzione Piacenza, verso le prime colline della Val Nure; la nostra meta finale?  l’azienda Morini.

Desideravamo un posto dove poter assaporare il gusto di cibi tradizionali e prodotti con la semplicità di un tempo lontano. Lo abbiamo trovato! 

La famiglia Morini: Paolo, Sonia e i loro figli Mattia e Simone, allevano suini da cinque generazioni, oggi aprono le porte di casa loro dispensando ospitalità e cibo meraviglioso. Sono davvero molto eccitato, ho la possibilità di comprendere come nasce un maialino e come viene allevato. Sono molto concentrato posso concedermi il lusso di ascoltare e comprendere come avviene la lavorazione del maiale nella migliore tradizione contadina.

Simone, il giovanissimo figlio di Sonia, ci racconta che con l’ausilio di moderni impianti sceglie di allevare questi maiali con tecniche differenti dai grandi “maialifici italiani”, qui tutto è portata familiare, qui il suino nasce in azienda e in azienda viene commercializzato come prodotto finito. Sono incantato dalla passione che Simone mi trasmette e dalla marea di informazioni che come un bambino inondano la mia innocente vita di città.

Abbiamo trovato decisamente una famiglia che si distingue perché non sta sempre a loro scegliere le regole da seguire per allevare e macellare: quelle sono stabilite dal mercato del food, dai clienti, dal contesto economico, a loro allevatori sta la scelta di decidere il modo migliore di produrre per dare a noi foodlovers e a tutti i consumatori un prodotto vero ed autentico. Vorrei stare per ore a parlare con Simone, sono circondato da una famiglia che ha fatto del loro mestiere un’arte e apprendere da loro è una cosa che mi affascina.

Oggi, attraverso le parole di Paolo, ho capito perché quando acquistiamo un salume o un insaccato stagionato con tempi lunghi, senza nitriti, incontreremo un gusto fuori dal comune e soprattutto incontreremo un produttore che andrà premiato, perché sarà uno degli ultimi depositari di una tradizione che andrebbe protetta.

Questa è la migliore scuola che un foodlovers possa frequentare e vi invito a seguire le vostre passioni come io faccio con le mie.

Il sapore dei salumi stagionati a lungo, alla vecchia maniera, ha gusto e aroma totalmente differenti.  Il tempo e l’assenza di conservanti donano un gusto molto più ampio, diffuso, persistente in bocca, mentre il sapore dei salumi a breve affinamento, stagionati con i nitriti, è molto più omologato, standardizzato, un dolce gustoso più monotono e pastoso. La differenza la si percepisce meglio in una degustazione comparata.  Potremmo fare una gara bendata al salame, capire cos’è la filiera controllata, come leggere un’etichetta e come tracciarla.

Del resto, Mindfoodman vive di mille passioni, far passare questi concetti di bontà degli ingredienti per me è fondamentale tanto quanto cucinare. Ora per distinguerci e differenziarci vi propongo una ricetta ideale per la serata della finale di Kiev del 26 Maggio 2018; la Champions Morini sarà valorizzata cosi:

MORIGATONI CHAMPIONS LEAGUE 

Ingredienti:

1/4 di cipolla media
olio evo
500 g rigatoni
100g coppa magra affettata sottile
2 bustine zafferano
Sale
Pepe nero
Acqua
grana grattugiato

Preparazione:

Preparare due splendide fette di coppa Morini Champions League alte un dito e tagliarle a pezzettini abbastanza piccoli.
Nel frattempo in una padella abbastanza capiente, imbiondire la cipolla affettata sottilissima in pochissimo olio, e successivamente la coppa lasciandola leggermente rosolare.
Cuociamo la pasta in acqua poco salata e teniamo circa due cucchiai di acqua di cottura;
ci servirà per diluire lo zafferano nella padella con la pancetta.  Aggiunto lo zafferano riaccendiamo a fuoco bassissimo per iniziare a ridurre il tutto. Scolata la pasta procediamo saltando  nella riduzione di zafferano e coppa.
A fuoco spento, il pepe e il grana grattugiato! 
Buon MO-Rigatone e buona finale di Champions League 2018

 

Mindfoodman Lorenzo Natolino

Semplicemente Mindfoodman Un uomo che in cucina si prende consapevolmente cura di sè, della sua famiglia e dei suoi simili.