La Palermo tentacolare

O purp s’adda cocere rind ‘llacqua soja

“Il polipo deve cuocere dentro la propria acqua”.

Detto napoletano che i più traducono con “una persona per accorgersi di uno sbaglio deve rifletterci su“.

in maniera più ampia, decodificandolo con un generico e più ampio significato di (in molte situazioni) “c’è bisogno di tempo prima che una persona si accorga di quello che le sta succedendo”.

INSTAGRAM STORY: viaggio con “U purparo a Vucciria”

U purparo a Vucciria

Palermo, 23 Settembre, siamo appena atterrati, non ho nemmeno varcato la soglia del taxi-sharing che già scalpito per arrivare ai mercati. Ho pochissimo tempo, il matrimonio di Lucia&Marco è alle 16 e pochi chilometri distante da Punta Raisi si sviluppa la capitale europea dello street food (fonte Forbes), la quinta città al mondo per il miglior cibo da strada è pronta per regalarmi una lezione inaspettata sul polpo. L’aereoporto è un forcaio, brulica di turisti pieni di sacchetti contenenti cibo come fossero operose formiche all’inizio della stagione invernale.  In concomitanza a San Vito lo capo prende il via un evento che richiama migliaia di foodlovers il “cous-cous festival”.

Noi oggi però siamo qui per festeggiare Lucia e Marco, abbiamo il dovere di fare i conti con il ricevimento post-matrimonio e siamo perfettamente consapevoli che chi visita il capoluogo siciliano deve prepararsi a vivere un’esperienza unica (anche calorica) alla scoperta dei prodotti e dei numerosi mercati cittadini.

Il nostro b&b (174 di via Roma) è tra la Vucciria e Ballarò e ci ha permesso di vivere a pieno quest’avventura culinaria. Mentre Elena si “sboccolava” i riccioli per la festa mi sono permesso 1h d’aria o meglio 1h d’acqua, precisamente “rind all’acqua soja” perché ho avuto proprio la sensazione che il polpo Ciccio stesse proprio cuocendo dentro la sua acqua. Ero perfettamente nel  mio ecosistema.

Non perdo nemmeno un minuto, mi infilo nella Vucciria e rimango piacevolmente colpito dagli odori, dalla folla multietnica e dal profumo del polpo, oltre che dalle tipiche grida dei venditori che fanno sussultare i compratori distratti. E’ vero non è il mercato migliore di Palermo, domani al risveglio andrò anche “al Capo”, ma stamattina nella mia ora d’aria è quanto di meglio io potessi cercare.

Schivo velocemente i frittellari di panelle, (frittelle di farina di ceci), e volo tra il banco del polpo, davanti a me tre meravigliosi esemplari che appena il “purparo” sbacchetta con il ferro guizzano e manifestano freschezza da tutti i tentacoli.

Altri due bei “polipazzi”  sul fuoco improvvisato in piazza bollono incessantemente senza il tappo di sughero, benché possa avere una ragione storica, è pura leggenda, qui a Palermo io non lo vedo!

Un piattino di limone in mezzo al banco e tutti rigorosamente senza forchette perché è vietato l’uso di contenitori o posate, qui si gusta tutto con le mani.

Allora Ciccio, daje che fai ti formalizzi? ma sei scemo? Butta 2 € e comincia.. niente timidezza davanti a cotanta bontà!

Il venditore spiega alla gente come puliscono il mollusco freschissimo e non più pesante di un chilo e, dopo venti minuti di bollore in brodo, lo coprono con il coperchio e lo lasciano riposare a fuoco spento per almeno mezz’ora. Sulla cottura del polipo ci sono sempre migliaia di scuole di pensiero e tutti ricercano quella morbidezza ideale che permette al polipo di non essere molle stracotto e nemmeno duro o legnoso. Chi come i pugliesi sceglie di mangiarlo crudo probabilmente ne assaggia il vero sapore ma non a tutti può piacere la consistenza. Insomma io sono pronto a farmi stupire dalla cottura di “U purparo a Vucciria”. Vai stupiscimi!

In realtà tra i denti non sento una particolare morbidezza, forse una leggera gommosità se fossi a casa, lo avrei lasciato un altro 15 minuti a fuoco spento, ma il sapore era una gioia immensa. Ho sentito veramente il mare, mentre il tentacolo sgranocchiava sotto i denti non ho avuto nemmeno il coraggio di usare dell’altro limone. Era ciò che volevo sentire! Era il motivo per cui stavo lì.

Se desideri approfondire trucchi e astuzie sulla cottura del polpo: LINK

Ora ho una sete pazzesca, mi sparo una birrettina vicino al posto dei “cazzilli di patate”, mi trattengo dall’assaggiare anche quelli, non perché non siano invitanti ma perché in realtà avevo già pranzato prima del polpo point!

Dai balconi sopra la via sbucano le lenzuola, ma chi stende le lenzuola in un posto cosi? Ma chi abita sopra sto casino infernale quotidiano?  un milanese come me non può capire si limita a osservare e osservarsi intorno perché la situazione non è mai tranquilla non ti consente mai di abbassare la guardia del tutto, posso solamente portare con me gli odori che arrivano dal mazzo di origano che il tipo ha messo alla mia destra. Questo mi manca tremendamente a Milano! Ora lo sò!

PALERMO: un articolo suggerito per un weekend siciliano a tutto gusto: LINK

Questa ricetta dello chef Pappalardo mi trasmette sinteticamente Palermo con tutti i suoi profumi.

Polpo con arance e limoni e semi di finocchietto

di Luca Giovanni Pappalardo, chef Ingredienti per 4 persone: 1 kg di polpo, 1 arancia e un limone grande entrambi bio, un cucchiaino di semi di finocchio, sale, 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva.

Preparazione: cuocere il polpo immergendolo in una pentola con acqua fredda non salata, portarlo a ebollizione e lasciarlo in cottura per circa 40 minuti. Il polpo deve essere sodo, non molle (verificarlo con i rebbi della forchetta). Appena pronto lasciarlo raffreddare nella sua acqua. Scolarlo e tagliarlo a pezzetti. Dopo aver ben lavato gli agrumi , tagliarli a metà, togliere i semi e quindi tagliarli a listarelle, lasciando anche la scorza. Condire con un pizzico di sale e 4 cucchiai di olio extravergine. In un recipiente mescolare il polpo con gli agrumi, aggiungere il finocchietto e servire. Se gradito, il piatto può essere completato con tocchetti di pane tostato in padella con poco olio e serviti sopra il polpo.

Valori nutrizionali per porzione: proteine g 24, grassi g 12 (di cui saturi g 2), carboidrati g 8, energia kcal 234.

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Matrimonio di Lucia e Marco, un giro a Palermo in Ape-Calessino

Mindfoodman Lorenzo Natolino

Semplicemente Mindfoodman Un uomo che in cucina si prende consapevolmente cura di sè, della sua famiglia e dei suoi simili.