La patata piace davvero tutti, ma anche nel mondo dei tuberi, esistono enormi differenze tra varianti e tipologie e clamorosi geni del marketing.
I più maliziosi penseranno che con una frase iniziale così, Mindfoodman oggi è semplicemente in vena di doppi sensi. Invece no!
Intendo solamente parlarvi di un tubero prodotto in maniera ecosostenibile tra gli incontaminati pianori aspromontani, nelle aree interne dei comuni del Parco Nazionale dell’Aspromonte, da agricoltori selezionati, custodi della biodiversità e delle tradizioni del territorio.
La patata viola.
Se icone d’alta rappresentanza del mondo haute-cuisine diventano testimonial di uno dei prodotti industrializzati per antonomasia: la patatina fritta, anche Mindfoodman può rappresentare la patata viola dall’alto potere antiossidante.
Lei con il suo “lilla che invoglia”, è una patata ricca di polifenoli, vitamine e vitamina C, sali minerali e principi nutritivi superiori alle altre varietà.
Ha un carattere dolce, saporito, con retrogusto di castagna e nocciola; è utilizzata per piatti salati e dolci ed anche vegani e crudisti ne trovano giovamento attraverso tante applicazioni innovative.
Attenzione ho detto anche, non solamente! La consistenza risulta piuttosto farinosa, per questo la patata viola può essere utilizzata per un cremoso puré, in accostamento al filetto e al pesce in crosta, dalla pizza di patate alle creme & chips.. Insomma una semplice scoperta che in realtà manipoleremo in tante altre forme scoprendo tutto il carattere e la bontà di questo prodotto.
Come un vero cuoco, ho di fronte a me nel salone dell’asilo Bianco di Milano Rogoredo, una brigata di venti piccoli bimbi. Alle fondamentali note di carattere del tubero uniremo la dolcezza e l’innocenza dei cuccioli, saranno loro, la mia “brigata di briganti”, a creare dei meravigliosi gnocchi di patate.
Gli gnocchi sono un piatto che piace davvero a tutti, che stimola la creatività e una bella ricetta da fare proprio insieme ai più piccoli.
Avete mai fatto gli gnocchi di patate in casa?
Ecco dimenticatevi di lavorare l’impasto con la serenità che avete tra le mura domestiche.
Appena versata la farina, comincia la festa!
Le mani volano e la curiosità prende il sopravvento. Non vi dirò certo che siano facili da tenere a bada: prendetevi tutte le “sante” educatrici intorno a voi e una buona parte della mattinata, loro faranno il resto.
La polpa del tubero presenta una media granulosità e una resistensa al disfacimento elevata per cui risulta particolarmente indicata alla manipolazione dei piccoli bimbi.
Fate spazio sui piani di lavoro e dedicate la giusta attenzione ad ogni reazione dei bimbi.
Ci saranno ingredienti come stupore, incanto, timore e i loro volti vi regaleranno un condimento all’intera giornata. Sarà una cosa che i bambini adoreranno fare insieme voi ma al tempo stesso esploreranno la loro autonomia; il risultato giudicatelo voi.. è semplicemente da leccarsi i baffi!
Morbide e farinose, con la loro sfumatura bluastra donano colore ai piatti e per condire usate un bel sugo di pomodoro, quello della cuoca Nina per noi è l’ideale, anche perché l’idea originale: burro, salvia e crema di parmigiano per i bimbi piccoli non è proprio indicatissima.
Bhe, volete assaggiarli anche voi? Mettetevi in fila, prenotate il vostro tavolo, alla gnoccheria Spaziopensiero Onlus Asilo Bianco: Io, la Dona, Claudio, le educatrici e tutti i bimbi vi aspettiamo ma non pensate di cavarvela agevolmente, noi puntiamo alla stella Michelin!
Siamo davvero esigenti! Alla prossima emozione..
Lorenzo – Mindfoodman
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LINK: Ricetta preparata a casa con la variante sugo descritta nel post