Mia figlia sta studiando storia, domani la interrogano. Sbuffa, si lamenta “Papà spiegami perché mai devo studiare tutte queste cose inutili, date di battaglie, nomi di generali, cosa mi serviranno mai?”
Mi dice queste cose mangiando un panino, prosciutto cotto e maionese, sorrido, e cerco di spiegarle, sperando non mi prenda sul serio, a che cosa, secondo me, serve la storia.
Immaginiamo di essere nel 1756 in Spagna, per la precisione sull’isola di Minorca.
In quell’anno il nipote del cardinale Richelieu, il Duca di Richelieu, conquistò l’isola spodestando gli inglesi e organizzo il suo quartier generale a Mahòn, principale città dell’isola.
Grazie a questa conquista venne promosso a Generale di Divisione e quale migliore occasione per organizzare una festa? Venne quindi preparato un lauto banchetto per tutte le truppe.
Lo chef francese voleva servire l’aioli, una salsa locale che aveva apprezzato, ma fece molti errori e, come spesso accade davanti ai capolavori, creò “per sbaglio” una salsa a base d’uova miscelate con olio e succo di limone. Inutile dire che fu un grande successo e in onore della citta di Mahon, fu chiamata Mahonnaise.
Alcuni collaboratori dello chef sostennero che la salsa era in tutto e per tutto opera di un cuoco locale di Mahòn, il quale si trovò nella necessità di improvvisare una salsa da offrire al Duca di Richelieu e pensò di emulsionare tra loro le uova e l’olio.
Che sia stato merito dello chef francese o di un cuoco locale, resta il fatto che la maionese fosse talmente buona e gradita dal Duca di Richelieu, che la esportò in tutta la Francia e successivamente apprezzata in tutto il mondo.
Con una virtuale macchina del tempo torniamo indietro fino al 1589, ad Arques dove le truppe di Carlo di Lorena Duca di Mayonne, vennero sconfitte dall’esercito reale di Enrico IV.
Prima di affrontare la battaglia, nonostante la tensione e forse prevedendo una pesante sconfitta, Carlo volle mangiare ancora un abbondante piatto di pollo freddo condito con una salsa all’uovo che apprezzava molto. Fu quindi in onore di Carlo di Lorena, che acquistò il nome di mayonnaise.
Quindi 1589 o 1756? Mahon o Mayonne? E se ci fosse una terza teoria?
L’Art de la Cuisine Française (5 volumi, 1833–34) sostiene che la salsa sia nata col nome “magnonnaise”, dal verbo manier, mescolare, dato il continuo rimescolamento che è la base della preparazione della salsa.
I francesi non sanno decidersi e quindi hanno una quarta teoria, ricordano che ai primi dell’Ottocento era nota anche una salsa bayonnaise. Ne parla il gastronomo francese Grimod de la Reynière: “I puristi non concordano sul nome di questo genere di salse: alcuni dicono la chiamano infatti ‘bayonnaise’. Riferendosi alIa città di Bayonne, nota per il suo eccellente cibo.”
Questo dettaglio fa optare i francesi per ‘bayonnaise’, in quanto l’etimologia giace nel nome di un posto già colmo di gastronomia, dove si preparano ogni anno quelli che i Francesi sostengono essere i migliori prosciutti d’Europa”. Insomma, poco importa la verità storica, ai cugini transalpini, basta e avanza la grandeur.
Mia figlia mi guarda, si lecca un dito sporco di maionese, sorride e dice “Dai papà, sii serio, lasciami studiare, sei proprio un fissato, con te si finisce sempre a parlare di mangiare!”
Ha ragione tua figlia Riccardo, questo finale vale per te e vale assolutamente anche per me e Chiara che come al solito ha progettato, ideato e realizzato la copertina del post di oggi che prosegue la serie “Tra storia, realtà e leggenda”.
Siamo tre inguaribili foodlovers! e con noi si finisce sempre a parlare di mangiare!
Io, prima di sedermi a gustare il mio aperitivo, mi sono dilettato nella realizzazione della maionese applicando una sola variante di gusto; ho sostituito il lime al limone mantenendo invariato tutti gli altri elementi. Il gusto era pregevole, provala anche tu!
QUI —–> Link della ricetta tradizionale: LA MAIONESE