Fra pochi giorni sarà Halloween, festa controversa, chi la considera un’operazione commerciale, chi invece la ha adottata con entusiasmo e infine i bambini che si divertono come pazzi a vestirsi in modo da spaventare tutti, o almeno così credono.
Halloween è volenti o nolenti la festa delle zucche, ma soprattutto la festa in cui il protagonista è l’orrore e la paura, se non l’avete visto, andate a rivedere il film Halloween, capolavoro dell’horror del 1979 di Carpenter.
Rimanendo in tema horror, qualche anno fa su un canale satellitare passava il programma “Orrori da gustare”, un diario di viaggio di un gourmet sui generis che assaggiava cose inusuali e a volte disgustose, ma tradizionali e comuni per il paese che visitava.
Mi sono chiesto: potrebbe fare una puntata in Italia? Ci sono da noi degli “Orrori da gustare”? Quale caratteristica deve avere un cibo per generare “Orrore”?
Proprio quest’ultima domanda mi fa pensare che in occidente tutti facciamo facce schifate quando vediamo mangiare gli insetti, ma guardate bene l’immagine a fianco, sono due leccornie, lo scorpione solo in certi paesi, l’astice ovunque.
Vedete molte differenze morfologiche? Oltretutto entrambi si cucinano da vivi…..
In Australia, è noto, le popolazioni aborigene mangiano con gusto alcuni tipi di larve che, dicono, abbiano un piacevole retrogusto di vaniglia.
In Basilicata una specialità buonissima sono gli Gnumeridd, involtini di frattaglie di agnello.
Riuscite facilmente a distinguere i due piatti?
Un altro esempio: In alcuni paesi in oriente e in Spagna mangiano le oloturie, un verme gigante che vive sui fondali rocciosi, generando mormorii di orrore solo a pensarlo. Noi mangiamo tranquillamente le lumache.
Ma sono così diverse?
In Gran Bretagna inorridiscono solo al pensiero di mangiare carne di cavallo e di coniglio, per loro sono animali di compagnia, macellarli è addirittura illegale, come per noi i cani, oltre che vietato ci sembrerebbe disumano, guardiamo con disgusto i coreani che mangiano carne di cane allevato per questo fine.
Noi mangiamo il coniglio, ma ci fa venire la nausea solo il pensiero che in Lousiana e in altri stati americani del sud, la nutria sia una prelibatezza.
Siamo sicuri siano cosi diversi? Sapreste riconoscere con sicurezza un animale dall’altro mentre sfrigolano su un barbecue?
Normale confonderli, sono due tipi di roditori, diversi, ma sempre roditori.
Perché allora il coniglio lo accettiamo e la nutria, che tra l’altro non ha neanche lo sguardo tenero come il coniglio, no?
Personalmente ho avuto occasione, durante un viaggio in Florida, di assaggiare la carne di alligatore, pezzetti di carne, credo della coda, cucinata sulla brace come spiedini. Quando lo raccontavo, durante un barbecue con amici, mi guardavano tutti inorriditi mentre avidamente mangiavano arrosticini….
Non credo che molti di loro avrebbero potuto distinguere la pecora dall’alligatore.
Concludo e vi esorto a non dimenticare che molti italiani mangiano con gusto il Casu Marzu che altro non è che il formaggio con i vermi sardo e tutte le sue derivazioni regionali.
Intendiamoci, non sto invitando i gourmet nostrani a mangiare scorpioni, oloturie, alligatori e nutrie, sto solo cercando di capire dove finisce l’orrore e dove incominciano le semplici differenze culturali.
A proposito di differenze culturali: Buon Halloween e buon appetito!