E’ faticoso Luglio, forse il mese più pesante dell’anno. In questi giorni, per tanti motivi, mi sento spossato da un sacco di idee nuove che arrivano e non lasciano spazio al quotidiano comunque a mio carico. E’ un paradosso? Arrivano idee nuove e ti spossano anziché portare con sé energia positiva? Forse non sono loro che mi spossano, forse sono solo convinto che la massima espressione di coerenza risiedesse nelle solide e proprie idee, dal non cambiare opinione, dal restare assertivo e fare base sulle miei proprie credenze.
+++ Sigla —> Per poter godere a pieno si consiglia l’ascolto del brano durante la lettura +++
Poi arriva Riccardo, mi regala un pacchetto di pasta alla segale, mi dice che all’interno c’è una nuova idea; me la racconta, lo ascolto intensamente perché non mi nutro di emozioni per puro Pay-off associato al blog ma lo faccio davvero! Mi conquista!
Mi fido talmente tanto che provarla equivale al fatto di credere senza dubitare!
Otto giorni dopo Lorenzo mise il dito nella ferita del costato o 100gr di spaghetto in due bicchieri d’acqua salata bollente e si convinse che il progetto Farina Intera è davvero una geniale idea.
Per provare questa geniale idea di lavorazione del grano è necessario fare esattamente cosi: Risottatela seguendo un unico consiglio: State attenti alla fase dell’ebollizione poiché gli ingredienti hanno tempi di cottura abbastanza brevi.
Link: —> Come si cucina una pasta risottata ?
“Un’idea, un concetto, un’idea.. finché resta un’idea è soltanto un’astrazione; se potessi mangiare un’idea avrei fatto la mia rivoluzione” di Giorgio Gaber
Arriva il momento dove mi sento davvero libero dai condizionamenti e lascio che le idee mi pervadano. Per riuscire a portare avanti con la sana e produttiva motivazione ogni mia idea, è necessario – e lo capisco solo oggi – mettermi in discussione ogni volta.
Mettersi in discussione è d’obbligo perché ho delle convinzioni ben radicate, che danno senso e conseguentemente direzione alla mia vita. Si chiamano valori. A volte mi ripeto mille volte che le mie “trappole interiori” limitano la libertà di espressione di questi valori, poi invece arriva l’idea e la direzione da seguire.
Cosi mi lascio contagiare da una forte instabilità, quasi una perdita del volante mentre guidi. Mi esprimo anche attraverso le scelte che faccio, e se le mie scelte mi piacciono, mi piaccio anche io!
“Portami dai, andiamo a conoscere l’ideatore di questa pasta, se ho scelto così è perché desidero questo? Farmi domande su questa scelta, corrisponde a non avere certezze”. Questa fase la passo tutte le volte, e poi, riconosciuto questo pericolo e la sensazione di insicurezza che mi muove, faccio il passo oltre.
Cosi chiamo il mio amico di Rogoredo, chiedo a lui di presentarmi meglio le sue idee imprenditoriali, forse spezzarle in tante piccole idee può essere una soluzione meno dolorosa. Forse non mi chiuderò a riccio sulle convinzioni radicate! Forza Lorenzo vai ed esplora!
Torno a casa e trovo un post dell’amico Sebastiano Zanolli:
“Si può sbagliare. E avrei voluto saperlo prima. Se nascessi un’altra volta, vorrei che la prima lezione di mamma e papà, fosse che nella vita si può sbagliare. O meglio: che la vita è soprattutto quello che fai con gli errori che commetti”.
Sarà un caso questo post oppure nuovo e ulteriore spunto? La prima volta che ho approcciato questo concetto, non l’ho mica trovato così immediato da comprendere. L’esperienza non è altro che la somma degli sbagli!
Amplio le prospettive, penso ad alternative che fino a quel momento non avevo considerato, ascolto le mie emozioni, confronto le idee con i miei valori. Inevitabilmente il mio dialogo interiore mi porta a mettere in discussione un po’ tutto e solo così, ho la certezza di muovermi davvero nel rispetto di me e di ciò in cui credo.
Roberto, un altro amico, mette in discussione il fatto che chiudersi in una singola attività imprenditorialmente cosi tua e così vincolante mette in discussione il tempo che dedichi alla famiglia e alla vita privata. Bravo Roberto! Da ogni dubbio, sta rinascendo una scelta, è cresciuta la motivazione, mi sono concesso di vedere nuovi modi e punti su cui lavorare per portare in espressione coerente quella scelta.
Accetto la moltitudine di diversità che incontro anche nelle idee imprenditoriali di altri e mi chiedo se dopo che le hanno intrapresi sono davvero felici! Non solo a parole, come – con buona probabilità – ho fatto in passato e ancora faccio quando non mi faccio venire dubbi.
Da tutti questi dubbi, una cosa la confermo ogni volta anzi due:
- Ho tanto bisogno di ferie, chiudo le valige e parto per la Corsica con la mia famiglia!
- Ho tanto bisogno di sbagliare. E quindi scelgo!
#Mindfoodman www.mindfoodman.it di sabato 4 agosto 2018
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