Ti conosco Valtellina!

Adesso ti conosco abbastanza Valtellina!

Conosco i tuoi anfratti e le tue magnifiche vie tra i vigneti, le tue strade e alcune delle tue scorciatoie, ma all’inizio è stata dura in tutti i sensi.

Il territorio era ostile con me e forse anche io con lui. Quella dannata SS36, che ogni mattina mi separava dalla metropoli, sembrava sempre più allontanarci ma, lasciato Colico alle spalle, che amore infinito e che poesia cavalcare i tuoi sentieri! 

Probabilmente avevamo solo bisogno di imparare a conoscerci, di annusarci come fanno due cagnolini che si incontrano per la prima volta.

Ogni tanto, ricordo a mia moglie, come scegliendoci abbiamo giocato con il destino, ma non possiamo dire di aver bluffato, noi ci siamo piaciuti davvero! ecco con te Valtellina è andata più o meno cosi.  La voglia di lavorare sodo, unita all’entusiasmo e l’amore per l’attività che svolgo hanno contribuito a rendere unico il periodo di tempo in cui ci siamo frequentati.

Il calore delle vostre stufe e delle persone che popolano il tuo territorio, hanno fatto tutto il resto. Voi valtellinesi mi avete aperto il cuore!  

Con il passare del tempo abbiamo scoperto pregi e talenti e tu ne hai molti cara valle; primo tra tutti il fatto che per te gli anni non passano mai.  Esatto! In Valtellina il tempo sembra si sia fermato ed è una scoperta piacevole per un topolino milanese.

In questa regione interamente montuosa, piccoli produttori, vignaioli, agricoltori e artigiani tramandano il loro sapere di padre in figlio. Qui i tesori più preziosi, come la bresaola IGP, sono i sapori tradizionali e autentici, da gustare passeggiando. 

Proprio qui ho imparato a gustare il celebre salume, che il clima della valle rende unico durante il processo di produzione, senza inondarlo di limone.  Diciamolo chiaro una volta per tutte è una errata convinzione l’unione della spremuta al salume!  

Il succo di limone direttamente sulla bresaola tende a ossidarla, provocando un effetto ‘cotto’. limone sì quindi, ma in una delicata emulsione con olio e pepe.  

Nel periodo in cui abbiamo lavorato insieme, mi hai insegnato perché il grano saraceno, proveniente da oriente, ha trovato casa proprio qui in questi ambienti freddi.

Io e il saraceno abbiamo avuto la capacità di adattarci a terreni poveri, ci siamo inseriti creando il nostro ciclo produttivo efficace nei rispettivi campi di lavoro. In similitudine abbiamo sviluppato il nostro potenziale ad alto contenuto proteico. Come?

Tu, caro grano, ti sei scelto solide basi per la pianta erbacea nei terrazzamenti ed io appoggi logistici confortevoli come il Wine Hotel a Poggiridenti per ritrovare armonia e cordialità nel riposo serale e nelle cene di lavoro valtellinesi.

Grazie alla compagnia di Armando e alle colazioni di Elena ho trovato nel Wine hotel una solida base paragonabile alla vite dei nebbioli, grazie a loro ho avuto modo di apprezzare e conoscere le zone: sassella, grumello, infermo e molti dei loro produttori.

Uno tra tutti Alfio Mozzi, il tuo Grisone o Arpepe il tuo Grumello Rocca de Piro a cena con Mauro!  

Ma la gioia più grande è stata poter apprezzare l’emozione di correre a fine giornata tra i vigneti proprio come hanno fatto lo scorso 10 Novembre i duemilacinquecento iscritti per la gara spettacolare fra i terrazzamenti dei vigneti valtellinesi.

Eh già, non una semplice gara di trail-running, ma un vero e proprio evento per portare molte persone da tutta Europa in questa splendida valle. 

 Come ti stuzzicherò adesso? con un solo piatto che scelgo appositamente di gustare ovviamente solo in Valtellina; non un semplice apporto calorico quello scoperto nella ricetta degli sciatt, ma un abbraccio tra un grano senza glutine ricco di antiossidanti ed un formaggio locale dalla crosta compatta di colore giallo paglierino: il casera.

Prima di congedarmi vorrei consigliarvi un ristorante unico: Soltojo a Caiolo (SO)

Cenare in un mulino restaurato davanti alla tua piccola cascata è stato e rimarrà amore a prima vista!