La prima parte del nome venne mutata in mela (ovvero frutto per antonomasia) dando così origine al termine melangiana e poi melanzana. Il nome melanzana, in particolare, veniva popolarmente interpretato anche come mela non sana, proprio perché non è commestibile da cruda.
Ne esistono moltissime varietà:
•La Violetta lunga palermitana, viola scuro a frutto allungato;
•La Violetta lunga delle cascine con frutto violetto;
•La Violetta nana precoce a frutto piccolo.
•La Melanzana di Murcia con foglie e fusto spinosi, frutto violetto, rotondo;
•La Mostruosa di New York con frutto violetto enorme;
•La Tonda comune di Firenze, violetto pallido ibrido, con pochi semi, polpa tenera e compatta.
Per il momento fa capitolo a parte un eccellenza alimentare la melanzana rossa DOP di Rotonda semplicemente perché appartiene ad un altra specie che approfondiremo in un altro post.
La crescita e la maturazione della m. s’arresta quando la temperatura scende sotto i 12 °C d’altro canto si sà terminata l’estate il tormentone finisce. La resa media è di circa 25 t/ha e se ben pubblicizzata e ricettata in forme creative può generare successi pari a quello di Fedez e JAx “Senza pagare – Come il crimine, senza regole”.
Contrariamente alle canzoni, che possono essere coltivate in qualsiasi studio di registrazione, la “bombetta viola” andrebbe coltivata in terreni fertili e ben drenati in posizione soleggiata ma riparata.
Si consuma fritta, cotta al forno o grigliata, tutti i locali e la massaie italiane la propongono in diverse varianti regionali infatti alcune preparazioni tipiche sono: la parmigiana di melanzane, la moussaka, la ratatouille, la pasta alla Norma e la caponata. L’abbinamento alla menta, le permette di sposare gusti orientali o nordafricani. Per crescere e diffondersi ha bisogno di un clima che non sia né troppo freddo, né troppo umido né ventoso.
Poco caloriche (solo 18 calorie per 100 gr), devono essere spurgate prima del consumo in modo da risultare più dolci. Per farlo, è sufficiente cospargerle di sale grosso e disporle verticalmente in un colapasta per una trentina di minuti o, comunque, fino a quando avranno perso buona parte del liquido di vegetazione.
Così per proporle come contorno in una variante super-semplice e nutrirsi dell’emozione in purezza propongo di tagliarle in due parti e lasciarle cuocere nel forno a 180 gradi con il lato interno a contatto con la vostra teglia e applicando dei semplici tagli in diagonale nella parte interna. Il risultato sarà croccante fuori e morbida dentro! salare solo a cottura ultimata e condire con olio evo direttamente nel piatto. Stesso procedimento ma con il ripieno di carne, una vera bomba dell’estate!
Se al contrario desideri una ricettina semplice, ma sfiziosa come un ritornello, ti propongo una: Polpetta piccante messicana alla “Despacito di Luis Fonsì”
Ingredienti (per 15 polpette):
◦ 500 g di melanzane (senza buccia)
◦ 1 uovo
◦ 150 g di pane grattugiato
◦ prezzemolo
◦ aglio
◦ sale
◦ peperoncino calabro
Procedimento:
1 Pulire le melanzane, eliminando la buccia, e tagliarle in pezzi grossi. Mettere sul fuoco l’acqua ed immergere le melanzane una volta raggiunto il bollore.
2 Quando le melanzane risulteranno morbide, toglierle dal tegame, e scolarle molto bene, per togliere tutta l’acqua, aiutandosi con un utensile per premere le melanzane.
3 Tritarle con il mixer e metterle in un recipiente, aggiungendo un uovo, il pane grattugiato, il prezzemolo, il peperoncino e l’aglio tritati, sale e pepe.
4 Se il composto dovesse risultare troppo liquido o morbido, si può aggiungere altro pane grattugiato. Se invece dovesse risultare troppo corposo, potete aggiungere un uovo. Formare quindi le polpette e passarle nella farina.
5 Friggere in una padella con olio d’oliva e servire calde.
Buon appetito Foodlovers!
Per gli appassionati: Melanzana ripiena e #festadellamelanzana di Vico Equense NA