Più tapas per tutti!

La tapas è qualcosa di più del semplice mangiare o di un’esperienza gastronomica, è una specie di rito cultural-culinario che integra la gastronomia con il modo di intendere la vita spagnola.

Ricordo ancora molto bene il mio primo viaggio a Madrid: ero poco più che diciottenne ed entrando nelle taperie vedevo tante piccole vaschette, non era il classico aperitivo della “Milano da bere”, anzi a volte mi sembravano anche cibi molto elaborati e quindi diffidavo pazzescamente,  non avevo nemmeno gli strumenti per arrivare a capire il concetto di Tapas ma ne ero già incuriosito, perlomeno volevo assaggiarle.   Sentivo gridare e osservavo sti spagnoli cicciottelli tutti intenti a chiacchierare davanti a pezzettini di polipo al sugo, ancora ignoravo si chiamasse “Pulpo gallego” e nemmeno fosse chiamato “alla Galiziana”perchè tipico della regione del Nord-Ovest. Era lì morbido, cotto in olio, cipolla, peperone dolce e peperone piccante. Insomma, dopo diverso tempo, ho capito che: “Paese che vai tapas che trovi!”, infatti scendendo verso la costa mediterranea trovi diverse varietà di pane, pomodoro e prosciutto jamon iberico.

Praticamente ridurre il tutto ad un semplice aperitivo di pesce e crocchette è stato un grande errore di gioventù.

In Andalusia, qualche anno più tardi, abbiamo scoperto la San Miguel e le croquetas!    Binomio stupendo, fatte di patate e di besciamella, ma arrivavano anche con funghi, formaggi e peperoni verdi.   Ecco,  con il secondo viaggio in terra spagnola ho scoperto tante piccole cose da assaporare con le mani, tante piccole dosi di emozioni che possono regalare condivisione e piacere vero.

Oggi, soprattutto qui a Milano, trovo una serie di nuovi locali che mostrano particolare attenzione verso le tapas, da una parte i sapori della cucina italiana e dall’altra l’atmosfera delle “taperie” spagnole, ambienti versatili, rilassanti, divertenti e poco impegnativi  perfetti per socializzare (magari senza cellulare in mano perché le dita ci servono ad afferrare i piccoli bocconi).

Quindi se l’Italia è il paese con la cucina più similare a quella della Spagna e soprattutto se l’Italia è strapiena di prodotti tradizionali a km 0, da gustare con calma fuggendo dalla fretta della vita moderna è il momento di lanciarsi sfruttando la filosofia identica perché il tra i “millennials” non va più di moda il classico aperitivo servono sfizi da divorare in un boccone!

In molti locali, le tapas, possono rappresentare una modalità di cenare: si comincia con un bar, se  ne assaggiano due o tre con una sangria, poi si passa a un altro locale, e avanti così per tutta la sera. È “il “tapeo”, la serata tutta tapas. Un po’ come il giro dei bacari a Venezia, a gustare cicchetti e bicchieri di vino.

C’è qualche locale che sta proponendo anche una variante attiva, un’esperienza che ti vede protagonista nella realizzazione delle tue tapas,  cioè cucina, condividi, gusta con gli amici e partecipa, ma soprattutto prendono piede delle varianti italianissime, originali e creative alle classiche tapas spagnole.

Irene Molin rappresenta per noi le Tapas in copertina e qui sopra

Qui nel LINK, trovate idee per la realizzazione di 20 tra le più classiche tapas, ma personalmente ho scelto questa di Emanuela:

La Paella di Quinoa, una versione sana, ricca di proteine e povera di carboidrati, perfetta se siete attenti alla linea, senza rinunciare al sapore unico del famoso piatto spagnolo.

Il 15 giugno era la giornata mondiale 2017 degli assaggini in “salsa spagnola”, conoscevo Emanuela proprio in quel periodo durante “polpettafoodlovers”, lì ci siamo confrontati ed Emanuela mi ha consegnato tra le mani questa fantastica ricetta. Per svariati motivi purtroppo lei ora riesce a dedicare pochissimo tempo al suo blog, mi sembrava cosa gradita far“rivivere” questa meravigliosa ricetta, qui ed ora,  quindi lasciamo il giusto spazio innovativo alla tapa di Emanuela:

La Paella di Quinoa

La ricetta di versione della paella è molto simile all’originale con il riso e vi assicuro che convincerà anche i più scettici nei confronti del cereale più di moda negli ultimi anni. Ottima anche per la pausa pranzo, la Paella di Quinoa, per me è veramente una soluzione brillante, anche da proporre alle cene tra amici, nessuno resiste al suo mix di spezie, pesce, verdure e zafferano! 

 INGREDIENTI

– 300g di quinoa bianca

– 1 peperone rosso

– 1 peperone verde

– 1 cipolla bionda

– 2 pomodori ramati

– 1 spicchio d’aglio

– 150g di piselli

– olio d’oliva extra vergine di oliva delicato

– 7-10 gamberoni

– 5-8 seppie piccole o una manciata di anelli di totano

– 1/2 petto di pollo

– 1/2 cucchiaino di curcuma

– 1 punta di cucchiaino di zafferano

– 1 cucchiaino di paprika

– sale – erba cipollina o prezzemolo a piacere

 PROCEDIMENTO

 1. In una padella rosolate la cipolla tritata e l’aglio (che poi andrà eliminato) con pochissimo olio, poi aggiungete il pollo e le verdure tagliate a pezzetti, i calamari e lasciate cuocere tutto per circa dieci minuti. Aggiungete i piselli e continuate la cottura per una ventina di minuti, regolando di sale. 

 2. Nel frattempo sciacquate bene la quinoa sotto l’acqua corrente in modo da eliminare la saponina, che se no tende a renderla amarognola e cuocetela in acqua salata. 

 3. Una volta cotta la quinoa scolatela e ripassatela nella padella con gli altri ingredienti, aggiungendo le spezie, i gamberoni interi (che se no risulterebbero troppo cotti) e un po’ di acqua qualora risultasse troppo asciutta troppo asciutta.

 4. Appiattite bene la paella in modo che sul fondo della padella si formi la tipica crosticina croccante.

 5. Spolverate con erba cipollina o prezzemolo e servite ben calda, portando in tavola direttamente la padella.

 

 CONSIGLI  

Ovviamente questa ricetta è stupenda anche in versione veg, eliminando pollo e pesce e magari integrando con qualche verdure in più, come taccole (o fagiolini) o zucchini a pezzetti. Se vi piace potete arricchire la versione vegetariana anche con qualche cubetto di tofu affumicato, il risultato sarà davvero saporito! 

Ringrazio Emanuela per la ricetta e Irene per aver interpretato e realizzato per Mindfoodman l’idea della tapas

IRENE MOLIN CREATIVITÀ INCANALATA IN UNA MATITA

Video finale della Giornata Mondiale delle Tapas a Milano. Edizione 2017

Mindfoodman Lorenzo Natolino

Semplicemente Mindfoodman Un uomo che in cucina si prende consapevolmente cura di sè, della sua famiglia e dei suoi simili.