Ciò che, per fortuna, il virus non sta fermando è la creatività!
In rete, in ristorazione, in attività di vendita e persino in campo agricolo, si moltiplicano le iniziative, alcune frutto di “quarantene creative”, ideate da artisti veri o blogger creativi, per affrontare l’emergenza con idee originali e divertenti augurandoci un’autentica ripartenza del paese Italia.
Si può spegnere ogni tanto il pensiero
Smettere almeno di crederci per davvero
Si può far finta che non ci sia niente
Anche quando ti tremano le gambe
Personalmente non ho mai smesso, ho sempre immaginato, una forte capacità di ideare (creatività), una buona capacità di difendere le idee (tutela) e una comunità (l’insieme) predisposta a capirle e acquistarle; d’altra parte non si vince mai soli!
Grandi ingredienti ragazzi, come grandi sono le storie che voglio raccontare oggi nel mio post perché non è che se non sei creativo sei tra i cattivi o se lo sei vieni collocato tra i buoni e quindi ti salverai da solo… No, non tutti possiamo essere degli chef stellati o dei risicultori di Razza, la realtà è differente, siamo tutti chiamati a superare le difficoltà e a portare con noi tutti gli altri “colleghi”.
Mi sono concentrato su ciò che amo, cucinare con creatività e condividere i miei momenti con chi mi segue; dove? Sulla piattaforma theclass.eu; mi sono divertito, ho giocato con i bimbi e con le loro mamme il tutto senza tralasciare il mio lavoro con grande merito degli strumenti informatici performanti e dello smartworking.
In questo lockdown ho apprezzato davvero la serietà della mia azienda e la solidità con la quale ha affrontato il panico del Covid-period.
Forse i momenti di “vuoto” mi hanno aiutato a vedere meno nero nella mia regolare attività di vendita e sentire i clienti cosi vicini, nei loro messaggi whats-app.
Tutto questo mi ha dato la sensazione di essere meno solo!
Sembra che non sia possibile dimenticarsi di sè
E giudicandoci ognuno con gli altri
Convincersi che Se non lo sai…
Da metà maggio avevo una nuova voglia di tornare a vendere e forse è perché amo le difficoltà di questa attività affrontate con un pizzico della mia creatività.
“Ci sono due modi per salvarsi dall’inferno, uno è facile e riesce a molti: adeguarsi all’inferno fino a diventare inferno e non vederlo più; l’altro è più difficile: cercare in mezzo all’inferno ciò che non è inferno e farlo durare, e dargli spazio”.
“La creatività forzata ti fotte, come ti fotte il comfort eccessivo. O peggio, un’appartenenza identitaria che non deriva da te”.
Lui è Matias Perdomo..
“Sono nato in una dittatura sociale, dunque non potrò mai essere schiavo di una dittatura ai fornelli. I cuochi hanno il dovere di imparare a conoscersi e non riconoscersi in qualcosa che gli viene indicato. Ritrovare il piacere, il godimento nel vedere un cliente che gode quando assapora quel che tu hai realizzato”.
Anche per uno chef creativo come Matias, questo non deve essere stato un periodo facile o forse lui nel pieno del lockdown, oltre a festeggiare le sue quaranta primavere, ha avuto anche molto tempo per ideare nuovi piatti.
Forse la creatività, scoperta grazie al blitz geniale di mia moglie Elena durante una cena presso il suo Contraste, non è mai stata messa a rischio.
Complimenti vivissimi Matias mi hai incantato insieme al tuo staff!
Ma come ti arrivano le idee per i tuoi piatti? Un menu-non-menu, all’interno del quale c’è solo uno specchio, ad indicare un percorso di assaggi ritagliato sull’ospite, su i suoi suggerimenti e umori.
Si può spegnere ogni tanto il pensiero
Smettere almeno di crederci per davvero
E non essere più schiavi per lo meno
Di un’idea come di un’altra, di un mistero
Io ho richiesto la gustosa versione della sua pasta con le vongole; strepitosa!
Poi ho scoperto tra le tante la stratosferica Seppia e chorizo; tartare unica insaporita dal gusto rotondo del “larderello” spagnolo.
Cozze cacio pepe e salicornia, la classica cacio e pepe e l’impepata di cozze – il tutto è avvolto da una nuvola di pepe verde, crema di pecorino e granita di salicornia,
Tra i dessert, una piccola mela laccata, che sembra uscita dal cartone di Biancaneve. Ti colpisce subito il colore e la brillantezza poi arriva la tarta-tin di mele; quella che hai sempre desiderato.
In merito a colori e brillantezza nasce oggi anche RICE-UP ITALIA! un “disegno nel riso” per festeggiare la nascita di un’area, di un progetto che non vede coinvolti solo gli agricoltori ma tutti noi che acquistiamo per i nostri risotti il loro riso.
Questa tra le piante dello storico riso Razza77, è tanbo-art, letteralmente l’arte nella risaia, molto famosa in Giappone.
Altro grande pizzico di creatività proprio nelle terre del Basso novarese, dove la coltivazione che risale al 1500 oggi ne vede la rinascita. Questo è un progetto che mi sta molto a cuore; la storica qualità di riso per risotti, scomparsa negli anni Settanta, qui è stata recuperata da un gruppo di agricoltori.
Ad Aprile, in pieno lockdown, tracciando i solchi per la semina di piante verdi e nere, gli agricoltori hanno voluto dare il via ad un “disegno nel riso” per festeggiare la nascita dell’Area 77.
Il delinearsi della sagoma nera del 77 in mezzo al verde splendente della risaia; piante verdi e piante nere..
Qui si fa la storia o non si fa
Si deciderà tutto qui Chi può aspettare aspetterà
Non scappiamo fuori di qui…
E’ stato un momento magico nella complessa rinascita post-covid; un “di-segno” concreto che vuole unire fisicamente tutti coloro che da cinque anni partecipano al progetto di recupero della Razza77 collaborando attivamente con la Società Agricola Risicultori di Razza.
Proviamo questo riso eccezionale e proviamolo con la giusta creatività come quella messa in campo da Matteo; il formidabile pasticcere & titolare di Eta Beta.
Nel pieno centro storico di Riva del Garda, passiamo a trovare anche lui nella sua meravigliosa gelateria Eta Beta. Tutte le proposte di Matteo hanno quel pizzico di creatività, di passione artigianale e di curiosità.
Secondo voi in mano a lui il Razza77 cosa potrà mai diventare?
Buoni o cattivi o Buoni e creativi
Non è la fine!
Non è la fine ma solo un grande inizio di una grande ripartenza.
A presto
Lorenzo – Mindfoodman